Passa un po’ sotto silenzio l’anniversario della pubblicazione dei cables della diplomazia americana (esclusi quelli classificati “top secret”).

Trevor Timm della Electronic Frontier Foundation valuta l’impatto di quelle rivelazioni in termini di contributo al mondo del girnalismo e di conseguenze a lungo termine sulla libertà d’informazione.

Riguardo al primo punto il “contributo” si riferisce principalmente al mondo arabo e islamico.

Ecco i suoi appunti:

Libia. Un cable rivela che il senatore John McCain, in seguito rivelatori un entusiasta sostenitore dell’interventi in Libia, aveva personalmente promesso a Moammar Gheddafi armamenti americani. Gheddafi accusò la CIA di aver fatto emergere i cable per colpirlo: alcuni di essi raccontavano la corruzione del sistema gheddafiano.  Aggiungerò che in base ad alcuni cable di Wikileaks siamo venuti a sapere le vicende dei prigionieri di Guantanamo “restituiti” alla Libia, elemento di rilievo non secondario.

Pakistan. Gli Stati Uniti cercavano Osama bin Laden in Pakistan da molto tempo, cosa che l’Amministrazione americana negava. I cable inoltre mostrano come i diplomatici americani consideravano l’intelligence pakistana poco meno che una “organizzazione terroristica” che dava supporto ad al-Qaida e ai Taleban.

Yemen. Gli Stati Uniti usavano da tempo i droni in Yemen sebbene lo negassero. Gli americani avevano stretto un patto segreto con Ali Abdullah Saleh, l’ormai ex-presidente dello Yemen in proposito (vedi anche qui)

Egitto. Durante la rivoluzione del 25 gennaio i cable di Wikileaks “diedero al resto del mondo prova della brutalità del regime di Mubarak”. I cable confermarono i legami americani col regime e confermarono alla comunità internazionale che la brutalità della polizia era pervasiva, così come l’uso della tortura. (vedi anche qui)

Tunisia. Gli attivisti di Nawaat distribuirono i cable riguardanti la Tunisia su Tunileaks scoprendo il vaso di Pandora della corruzione di Ben Ali e della sua famiglia.

Iraq. Un cable di Wikileaks ha avuto un ruolo centrale nell’accellerare l’uscita delle truppe americane quando: gli americani cercavano di nascondere un incidente in cui alcuni soldati avevano ucciso volontariamente donne e bambini in Iraq.

Questo è ciò che rileva Trevor. Per quanto riguarda “Tutto in 30 secondi” potete consultare i post classificati sotto alla categoria “Cablegate on air” (vedrete che di carne al fuoco ce n’è molta di più).

Cito fra tutti questo, riguardante “verità e dietrologie” nell’uso dei cable. Le fonti pubblicate da Assange rimangono spesso fondamentali, oggi, per la ricostruzione di eventi e scenari fra i più disparati.

 

 

 

 

Lorenzo DeclichCablegate on aircable,cablegate,julian assange,wikileaks
Passa un po' sotto silenzio l'anniversario della pubblicazione dei cables della diplomazia americana (esclusi quelli classificati 'top secret'). Trevor Timm della Electronic Frontier Foundation valuta l'impatto di quelle rivelazioni in termini di contributo al mondo del girnalismo e di conseguenze a lungo termine sulla libertà d'informazione. Riguardo al primo punto il...