La Sicilia fu dominata dagli arabi, e questo si sa. Il dialetto siciliano è pieno zeppo di termini arabi, e questo si sa un po’ meno.

La dominazione arabo-islamica in Sicilia è fondamentale per capire la storia dell’isola e anche, in parte dell’Italia.

Diverse decine di arabisti italiani hanno trascorso decine di anni nello studio delle sue vestigia dal punto di vista culturale, linguistico, architettonico, artistico.

La stessa cattedrale di Palermo fu costruita sopra a una moschea (che a sua volta era stata costruita su una chiesa).

Palermo e la Conca d’Oro furono rese un meraviglioso giardino dagli arabi.

Ovunque vai, in Sicilia, trovi qualcosa che ti ricorda quel periodo storico.

Qualcosa di arabo-islamico lo trovi addirittura sul fondo dei laghi (sotto al lago Arancio c’è la fortezza di Mazallakkar, la prima costruzione araba della Sicilia).

Questo patrimonio, con i tempi che corrono, è in pericolo.

Un esempio fra tutti la Zisa di Palermo, dove c’erano i “Cantieri culturali”, abbandonata all’incuria.

Se c’è una cosa di cui ha bisogno la Sicilia è di riprendere in mano i fili della propria storia, valorizzarla, renderla fruibile in forme e modalità da sperimentare e/o inventare.

Se c’è una cosa di cui invece la Sicilia non ha bisogno è di una moschea finanziata dal Qatar a Salemi.

 

Il quartiere arabo di Salemi, Rabato

 

I motivi sono molteplici.

Primo: il Qatar con Salemi non ha alcuna relazione storico-culturale e quindi non si capisce per quale ragione il Qatar dovrebbe finanziare la costruzione di una moschea lì, se non in considerazione del fatto che lì ci sono amministratori compiacenti che sono disposti a cedere terreni per il progetto.

Secondo: i qatariti hanno un islam, quello di matrice wahhabita, che non ha alcuna relazione storico-culturale con la Sicilia né è in relazione con gli attuali residenti/cittadini musulmani della zona che –vista la loro provenienza– dovrebbero essere in grandissima parte malikiti o shafi`iti.

Terzo: la Sicilia un esperimento del genere, cioè la costruzione di una moschea con fondi stranieri, l’ha già fatto. Parliamo della moschea di Catania, costruita con i soldi di Gheddafi nel 1980. Ora quella moschea, l’unica moschea d’Italia ad essere ufficialmente tale insieme a quella di Roma, è in disuso.

Quarto: come ci insegna la storia dell’appena citata moschea di Roma, la sua costruzione rappresenta poco più che un presidio religioso/culturale ma soprattutto politico/diplomatico di chi la costruisce (nel caso della moschea di Roma i sauditi e i marocchini). Ora: vogliamo il Qatar a Salemi? Io no, io a Salemi voglio Salemi, con la sua storia, la sua cultura, i suoi cristiani, i suoi musulmani che, se lo vorranno, avranno la loro moschea (che, a ben cercare nel quartiere di Rabato, troverebbero forse già bella e pronta, solo magari un po’ bisognosa di restauri).

In altre parole voglio che Salemi sia dei suoi cittadini (e dei suoi residenti che, si spera, diverranno al più presto cittadini), né del Qatar né del suo Sindaco, Vittorio Sgarbi, che in questi giorni ha incontrato i qatariti e ora chiede all’Emiro del Qatar di “realizzare a Salemi una grande moschea che diventi il luogo di preghiera di tutti gli arabi di Sicilia”.

Fermatelo, perfavore, prima che lui, insieme ai petromonarchi, inondi l’antico quartiere di Rabato di cemento e marmo. Spiegate a quell’uomo che l’Italia non ha bisogno di moschee qatarite ma di leggi per la cittadinanza, di politiche culturali, di restauri e valorizzazioni, di pianificazione.

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p.s. So da fonti certe che i qatariti si stanno spostando a Roma, dove stanno cercando di convincere le autorità italiane a digitalizzare l’intero patrimonio manoscritto arabo-islamico italiano che, vi assicuro, non è di secondaria importanza.

 

 

Lorenzo DeclichMille moscheeislam,italia,manoscritti arabi,moschee,qatar,salemi,vittorio sgarbi
La Sicilia fu dominata dagli arabi, e questo si sa. Il dialetto siciliano è pieno zeppo di termini arabi, e questo si sa un po' meno. La dominazione arabo-islamica in Sicilia è fondamentale per capire la storia dell'isola e anche, in parte dell'Italia. Diverse decine di arabisti italiani hanno trascorso decine...