I diritti delle donne in assenza di democrazia
(ANSAmed) – DOHA, 13 FEB – E’ iniziato a Doha il Terzo Incontro Ministeriale del Movimento Non Allineato sul Progresso delle Donne a cui partecipano oltre 500 delegati da 80 Paesi diversi in una discussione di 3 giorni su questioni quali la parita’ fra i sessi, l’eliminazione di ogni forma di discriminazione, la promozione dell’accesso all’istruzione, a forme di finanziamento e alla sanita’, che potrebbe portare domani alla firma della Dichiarazione di Doha, un documento vincolante per i membri del movimento. (fonte)
Interessante. In un paese dove non v’è democrazia si parla di diritti delle donne. Non accenna a smettere la moda di parlare di problemi della democrazia in contesti non democratici. Si parla di clima, di islamofobia, di “alleanza delle civiltà” in luoghi in cui questi argomenti possono essere affrontati solo sperando nella benevolenza di un qualche padre-padrone.
Ma vediamo come si parla delle donne a Doha, la capitale del Qatar:
… quello che sta emergendo dall’incontro ministeriale iniziato ieri a Doha e’ che spesso il problema delle donne non e’ la mancanza di leggi che le tuteli, ma e’ la tradizione culturale di un Paese. “Il problema non e’ il governo, il problema e’ il popolo con le tradizioni e i costumi” ha dichiarato Samha Saeed, che lavora nel Ministero per gli Affari Sociali dell’Arabia Saudita e si trova a Doha per l’incontro ministeriale del movimento dei non allineati come membro della delegazione saudita. Molti padri sauditi ancora costringono le loro figlie a sposarsi all’eta’ di 11 anni, quando anche l’Islam, religione ufficiale di Stato dell’Arabia Saudita, impone che la donna dia il suo consenso per sposarsi. Consenso che prevede una consapevolezza che a 11 anni non si puo’ pretendere di avere.
“Un altro problema e’ la violenza domestica sulle donne. Il re sta facendo di tutto per vietare agli uomini di essere aggressivi, ma queste leggi avranno bisogno di tempo perche’ le tradizioni remano in senso opposto e in fondo noi siamo tribu” ha dichiarato Majda Ibrahim AlJaroudi, Professoressa alla King Saud University e membro della delegazione saudita all’incontro a Doha. “Il problema sono le persone” aggiunge sinteticamente.
Entrambe Saeed e AlJaroudi ritengono che l’Arabia Saudita abbia fatto passi avanti nella tutela dei diritti delle donne anche attraverso la nomina di una donna come Ministro dell’Istruzione.
Dunque quello delle donne è un problema sociale, il governo non c’entra. Il problema è il paternalismo e il maschilismo delle società, non lo sponsor di quella società, cioè il re.
No, care. Il problema è l’assenza di un sistema che permetta alle donne di emanciparsi da sé, non attraverso le concessioni di un più o meno illuminato sovrano.
I diritti della donne, in assenza di democrazia, non esistono perché in assenza di democrazia non esistono diritti.
https://in30secondi.altervista.org/2012/02/16/i-diritti-delle-donne-in-assenza-di-democrazia/In assenza di democraziadiritti delle donne,donne,paesi arabi
finalmente lorf
OF topic lascio due riflessioni alla comunità su alcune notizie odierne.
1) Avaaz ha molto agito in questi mesi, spesso in maniera ottima ed encomiabile, ma oggi ha fatto partire una delle raccolte di firme sulla Siria tra le più discutibili.
In particolare si chiede di riconsocere e sostenere il SNC come rappresentante del popolo siriano.
Mi aspettavo che Avaaz sostenesse il BCN (o comunque si chiami oggi il raggruppamento laico e progressista, non sono un esperto di cose sirane, il fatto che sia un po’ che non si sente vuol dire che non esiste più?).
Insomma chiedere il sostegno al SNC non equivale ad andare contro Assad, è una precisa scelta di campo. O meglio una scelta di campo all’interno del variegato mondo dell’opposizione ad Assad.
Questo a meno che il SNC non abbia inglobato tutta l’opposizione siriana entro ieri (ma non mi sembra proprio).
In secondo luogo al 4° punto chiede la creazione di una zona di “protezione dei civili” all’interno della Siria, l’unico modo che mi viene in mente per ottenerla è un invasione, ma forse da storico militare ho il carro armato facile.
2)Quando c’è una vera spy story nessuno se ne accorge, anche perché, come succede nella realtà e come mai nei film, a bloccare tutto sono le normali operazioni della polizia giudiziaria.
http://www.repubblica.it/economia/2012/02/17/news/svizzera_6mila_miliardi_di_titoli_usa_falsi-30038880/?ref=HREC1-17
Questa non è una truffa, questa è un azione di guerra, 6.0000 miliardi di dollari falsi (si 6.000.000.000.000 $) sia pure in titoli di stato (pagabili al portatore) non sono interessanti per la mafia o per un’organizzazione criminale, a loro interessano i milioni, se proprio sono avidi le decine di milioni.
Con 6.000 miliardi di dollari non ci si arrichisce, si crea una crisi finanziaria (e si rischia di essere sgamati), e questa ha tutta l’aria di essere la punta dell’Icberg.
6.000 miliardi di dollari falsi immessi nel mercato hanno l’effetto di una bomba atomica, con cifre simili (ma di contanti e non di titoli) di fa fallire il dollaro, e di conseguenza fine dei giochi per gli USA.
Ora resta da capire chi agisse attraverso la Mafia, perchè qui, “ci scommetto una pizza”, è coinvolto almeno uno stato sovrano, e l’attacco potrebbe non essere finito.
Anche perche ab origine sembra fosse multinazionale e partito dalla piazza di Hong Kong, e quindi coinvolge altri soggetti (anche criminali) oltre alla mafia italiana.
L’idea iraniana (paese in cui si sta andando verso il ritorno allo standard aureo) mi solletica, ma, ovviamente, non ho alcuna prova.
@valerio: mi piacerebbe capire perché queste notizie sono state messe in commento a questo post…
Of topic ovviamente, non avevo voglia di fare un post apposta, ed era l’ultimo post disponibile.
Ma mi sarebbe spiaciuto passassero sotto silenzio.