Chi lavorava alla Stratfor nello scorso dicembre pensava (fonte) che:

  1. gli iraniani fossero ormai convinti che al-Asad dovesse cadere;
  2. gli iraniani immaginassero un intrigo di palazzo per spodestarlo in modo da tagliar fuori tutti gli altri attori della rivolta, ad essi sgraditi, e avere ancora una relazione privilegiata con la Siria. Questo Michael Wilson dice: “Gli iraniani hanno avvicinato gli americani a questo riguardo. Nel passato l’Iran ha collaborato con gli Stati Uniti per abbattere Saddam Hussein e l’Iran ha vinto alla grande in Iraq. Agli iraniani non dispiacerebbe lavorare alla caduta di al-Asad se potessero ottenere con sicurezza buoni risultati in Siria. La contiguità della Siria  all’Iraq permette all’Iran di giocare un ruolo diretto negli affari di Damasco”
  3. gli iraniani volessero risolvere la questione in fretta perché i turchi “hanno i loro piani per la Siria e questi piani non sono coordinati con l’Iran”. I turchi in quel momento si stavano muovendo lentamente ma metodicamente di concerto con l’Esercito Libero della Siria e i Fratelli Musulmani e gli iraniani non volevano che questo movimento andasse a buon fine.
  4. gli iraniani non si stessero muovendo nel senso dell’intrigo di palazzo perché gli americani non avevano ancora deciso che forma dovesse avere il sistema politico post-Asad.

Wao.

Lorenzo DeclichStratfor on airiran,siria,stati uniti,turchia
Chi lavorava alla Stratfor nello scorso dicembre pensava (fonte) che: gli iraniani fossero ormai convinti che al-Asad dovesse cadere; gli iraniani immaginassero un intrigo di palazzo per spodestarlo in modo da tagliar fuori tutti gli altri attori della rivolta, ad essi sgraditi, e avere ancora una relazione privilegiata con la Siria....