Il paese è scosso da un’instabilità macroscopica e il Consiglio Nazionale di Transizione non prende alcuna iniziativa per organizzare le elezioni del 18 giugno, stretto nella morsa dei rispettivi veti.

In questo contesto gli unici a fare qualcosa sono le “correnti” islamiste, che si sono incontrate a metà marzo a Bengasi per capire come federarsi per stravincere le elezioni.

Le correnti sono 3:

  1. Giustizia e sviluppo (Fratelli Musulmani “classici”)
  2. Nazionali democratici (di Ali al-Salabi e -punto esclamativo- Abd el-Hakim Belhaj, sì, proprio lui, il mercenario jihadista, vicini ai Fratelli Musulmani e soprattutto al Qatar)
  3. Riforma e sviluppo (di Khalid al-Warshafani, Fratelli Musulmani strani).

Chi vincerà, secondo voi?

———–

p.s. Khalid al-Warshafani è evidentemente un membro della Warshafana, una tribù (o clan) libica che, stando a quanto dicono su Presa Diretta, non è gheddafiana ma si oppone con le armi ad armati del CNT di Zawiya, membri di un’altra tribù o clan.

Lorenzo DeclichIn 30 secondiali al-sallabi,fratelli musulmani,giustizia e sviluppo,libia,warshafana
Il paese è scosso da un'instabilità macroscopica e il Consiglio Nazionale di Transizione non prende alcuna iniziativa per organizzare le elezioni del 18 giugno, stretto nella morsa dei rispettivi veti. In questo contesto gli unici a fare qualcosa sono le 'correnti' islamiste, che si sono incontrate a metà marzo a...