Siria: un aggiornamento della situazione militare
Alcuni aggiornamenti sulla situazione militare:
1) L’attentato alla Tv di stato odierno potrebbe dimostrare ulteriormente come esistano due guerre parallele, una dell’ESL e una dei terroristi. Va però detto che attaccare la TV sta diventando, purtroppo, una tattica standard della NATO e delle guerre moderne.
La TV di stato Siriana si è distinta per la sua propaganda e per cercare di mantenere una programmazzione normale, con le immancabili telenovele del Ramadan e lunghi servizi sulle Olimpiadi, insomma tutto pur di non parlare della guerra civile.
2) Iniziano a vedersi parecchie armi leggere (ma per ora sopratutto armi leggere) di provenienza straniera sul lato ribelle. Si tratta ancora di una piccola percentuale, il grosso dell’armamento ribelle continua a provenire dalle cattura. Però ho visto qualche Steyr AUG austriaco (probabilmente di provenienza australiana e, sopratutto, saudita, anche l’Oman ha grandi scorte di AUG) oltre agli immancabili FN FAL (Libici? Israeliani? Libanesi? Marocchini?, il FAL è l’equivalente NATO del AK 47, si trova facilmente anche al mercato nero).
Meno numerose le armi d’appoggio (mitragliatrici ecc.) o i mortai, che sembrano tutti ex sovietici o indigeni-iraniani, prelevati dall’ESL in loco. I lanciamissili anticarro MILAN forniti dalle potenze del golfo ai gruppi islamici sembrano essere pochi, dopo tutto già la guerra di Libia dovrebbe ever esaurito non pochi magazzini. Si tratta, per la cronaca, contemporaneamente di un’arma vecchia (progettata negli anni ’60), adeguata (i carri siriani sono degli anni ’70) e di difficile utilizzo per personale poco addestrato (già i militari di leva italiani degli anni ’80 evidenziarono una serie di fallimenti clamorosi in addestramento).
3) La battaglia di Damasco non è finita, quella di Aleppo è appena cominciata e si preannuncia durissima. I governativi avrebbero concentrato attorno a quella città ben 20.000 regolari e irregolari, in questa guerra è una cifra importante, anche se scarsa in assoluto. Notevole come i ribelli stiano tutto sommato tenendo ancora più che bene, attuando importanti sortitite anche contro basi dell’aviazione e missioni ben coordinate che denotano un salto di qualità operativo notevole. Questo a mio avviso denota come su quel fronte vi siano sia degli ufficiali capaci nell’ESL, vi sia molto personale con un vero addestramento militare, più che bande di miliziani (tolti i crisiani maroniti e, sopratutto, Hezbollah, sono poche le milizie libanesi che saprebbero tenere campo contro l’esercito Siriano, e per vari motivi è scontato che queste due milizie non parteciperanno alla guerra civile siriana dal lato ribelle, questo lo dico per quelli che tendono a sopravvalutare il peso degli stranieri nei combattimenti, per tenere in scacco 20.000 regolari servono migliaia di uomini addestrati e migliaia di ausiliari, alcune centinaia di infiltrati veterani libanesi possono essere utili -però Aleppo è ben lontano dal confine con il Libano- ma per combattere quella battaglia servono i grossi numeri).
3) Il rapimento dei pellegrini iraniani è ancora avvolto nel mistero. Probabilmente uno dei rapiti è un ufficiale dei Pasdaran. Ovviamente essere ufficiale dei Pasdaran non implica che non si possano fare pellegrinaggi, certo fare pellegrinaggio in zona di guerra non è molto saggio. Non mi sbilancio sulla loro identità reale, oggi come oggi sarebbe esclusivamente una speculazione. Invece è più che probabile che il governo Iraniano continui ad inviare aiuti in Siria, uomini, mezzi, intelligence, ecc. ecc., certamente questo renderà piuttosto paranoici i ribelli ogni volta che incontreranno un iraniano, pellegrino o altro rischia sempre di essere trattato come spia.
4) L’impiego dell’aviazione da parte del governo Assad è in netta crescita, si tratta però per lo più (almeno dalle immagini che circolano su Youtube e sui media) di L-39 Albatros, uno degli aerei più diffusi del suo arsenale e un addestratore/assalatatore. Non è il più potente aereo d’appoggio a disposizione (i Su-24 però si vedono molto meno nei video), il fatto che possa operare impunemente a bassa quota denota la mancanza di una contraerea ribelle degna di nota. Inoltre la presenza di numerosi elicotteri (anche vecchi ma potenti Mil Mi 24) denota come ancora oggi nessuna potenza occidentale (e nemmeno araba) se la sia sentita di fornire all’ESL e agli altri gruppi (anche religiosi e filo qatarioti) missili anti aerei spalleggiabili. Queste armi, infatti, pur completamente inutili contro caccia e caccia bombardieri sono molto prestanti (specie se di ultima generazione) contro gli elicotteri e adeguati contro gli assaltatori che operano a bassa quota.
https://in30secondi.altervista.org/2012/08/06/siria-un-aggiornamento-della-situazione-militare/In fiammeguerra civile,siria,sviluppi militari
La battaglia di Aleppo è veramente gigantesca per le proporzioni.
La controffensiva del regime è in pieno svolgimento, la situazione dei ribelli è aggravata dal fatto che molti quartieri sono sempre rimasti in mano ai governativi mentre alcuni soggetti della città (parte dei curdi, una tribù locale)stanno con il governo.
Comunque anche in questa situazione il governo non riesce a conquistare la città e si trova di fronte ad una recrudescenza di guerriglia urbana a Damasco.
I ribelli ad Aleppo iniziano a ricevere armi in maniera più regolare, ma comunque con il contagocce, dalla frontiera turca, non sembrano però realmente a corto di munizioni (cosa che invece era data per certa alcuni giorni fa, ma nel frattempo erano riusciti a conquistare diverse caserme della polizia e dell’esercito).
Atrocità da entrambe le parti si sprecano (sopratutto sui prigionieri), ed il regime ha i mezzi per fare delle vere e proprie stragi (e le fa), utilizzando indiscriminatamente artiglieria ed aviazione in una zona urbanizzata e densamente popolata.
Le notizie su un improvviso miglioramento della contraera ribelle non sono ancora adeguatamente confermate e io aspetterei prima di parlare dell’abbattimento di un MIG (per altro fino ad ora il regime non usa operativamente i MIG ma altri modelli di aerei).
Vi sono state numerose diserzioni di ufficiali (ben 2 generali di brigata) a favore dei ribelli, ma contemporaneamente moltissimi ufficiali comandanti dei battaglioni dell’ESL sono morti in combattimento o subito dopo la cattura, anche nelle immediate retrovie del fronte dove la situazione rimane molto fluida con sacche di resistenza governative.
La presenza di elementi iraniani, russi e libanesi a favore del governo è, per i ribelli, una certezza, staremo a vedere ma queste voci si moltiplicano a dismisura, così come gli indizi di coinvolgimento di elementi di queste nazionalità (magari anche mercenari, la Russia abbonda di agenzie di sicurezza private).
I soldati del regime sembrano piuttosto stanchi e molto prudenti, anche se sono in nettissima superiorità numerica, ben armati e ottimamente posizionati, circondando la città da 3 lati e disponendo di numerose teste di ponte; quando riconquistano un quartiere quasi sempre subiscono una controffensiva che gli fa perdere parte del territorio guadagnato (potrebbe però essere una tattica da guerra d’usura, per costringere i ribelli a subire perdite più pesanti).
Presumo che il governo riuscirà a tornare in possesso della città, anche se a caro prezzo per tutti.
Però strategicamente il gioco è differente: se i ribelli riuscissero a vincere la guerra finirebbe in pochi mesi (se non settimane) con la loro vittoria, se i ribelli perdono invece questa diventa solo una battaglia come tante.
Insomma strategicamente i giochi sono fatti, riuscire a resistere dal 19 luglio ad un’offensiva via via più dura del governo è una dimostrazione di forza per l’ESL importantissima.
Viceversa la divisione interna ai curdi (ed alle loro milizie) e la fedeltà dimostrata al regime da alcuni soggetti tribali sunniti nella zona sono problemi strategici importanti per i ribelli, che vanno risolti o che comprometteranno la loro capacità offensiva (per non parlare delle possibilità di governo e le residue possibilità di transizione “pacifica”) a lungo.
I tuoi eroi dell’ESL hanno ricevuto sostegno incondizionato dal governo britannico e 5 milioni di sterline. Poco, ma vuol dire che la Gran Bretagna è in campo attivamente con l’ESL. Questo cosa significa militarmente? Ti dimentichi sempre di esaminare il complesso quadro internazionale che agisce insieme ai tuoi eroi, mentre sei sempre prodigo di analisi sul “malandrino” sostegno di nazioni estere a un legittimo governo alleato. Perché? Non mi sembra certo per mancanza di spazio redazionale.
In questo disegno militare non va poi dimenticata la questione degli iraniani, rapiti da gruppo dell’ELS guidato probabilmente dai turchi e sostenuto dagli onnipresenti sauditi. Questo è stato strategicamente un errore marchiano da parte dei tuoi eroi, perché ha consentito al ministro degli esteri iraniano di prendere con le brache alle caviglie Davutoglu e di codurrre un’azione diplomatica riservata. L’agenzia di stampa iraniana lancia già infatti l’arresto di due “ufficiali” (funzionari) turchi e cinque sauditi ad Aleppo insieme ai ribelli. Credo che a seguito di questo ci potrà essere una riconfigurazione dell’impegno turco nel conflitto. Forse la frenata di Erdogan si vede già.
Non dimenticarti che Ankara, per improntitudine e voglia di impotsi, ha già “sforato” tre volte in questo conflitto con sue iniziative rischiose ed è stata bruciata tutte e tre le volte. Sono cose che pesano e che vanno assolutamente considerate in questi conflitti così intricati, che non sono solamente una battaglia dei tuoi eroi armati solo di etica contro l’esercito di un regime cattivo aiutato illegalmente da altri regimi cattivi.
Leggo attentamente le tue analisi, belle, ma mi lasciano con l’amaro in bocca perché manca sempre l’aspetto determinante. Come si diceva un tempo: sono come le donne in bicicletta: si riesce a vedere tutto tranne l’essenziale.
@ Zerco
innanzi tutto io non ho “eroi” in Siria, salvo forse quei giovani e meno giovani, magari reduci dal Damasco Social Forum, che manifestarono contro il regime a rischio della propria vita mesi e mesi fa.
Oppure quegli uomini e donne che stanno nelle carceri e nelle case bombardate e sperano in un futuro di libertà, giustizia, ridistribuzione, equità, democrazia, partecipazione.
Quanto ai 5 milioni di sterline stanziati dalla gran bretagna:
innanzi tutto ufficialmente sono destinati esclusivamente all’acquisto di cibo e medicinali, quindi ufficialmente sono spese umanitarie destinate a soggetti non statuali(ufficialmente si badi bene!), in secondo luogo sono solo ciò che non è in nero, il nero, le operazioni “coperte” inglesi in quel settore immagino siano più ingenti, ma il fatto che il “chiaro” sia di appeno 5 milioni di sterline mi fa immaginare che anche il nero non sia trascendentale.
Ovvero non cambio la mia analisi, la NATO si muove poco in Siria, la Turchia un pelino di più (ma comunque meno di sauditi e qatarioti) ed in defintiva tutte le forze (ovviamente anche russi e iraniani) sono in campo per sostenere le loro controparti locali (più certo qualche combatente jihadista straniero e qualche consigleire militare iraniano-russo, ma in una guerra in cui si schierano gli uomini a decine di migliaia non sono certo queste centianaia a fare la diffferenza).
Insomma se il senso della tua analisi richiama un “supercomplottone globale” ecco questo non c’è nei fatti.
C’è un modesto aiuto da parte di alcune potenze NATO verso i ribelli, è innegabile e finanche dichiarato (anche se appunto il dichiarato credo sia meno del reale), ma la situazione di guerra civile non è determinata da questo fatto.
Nè questo appoggio ha per ora inflito sul fatto che da un punto di vista esclusivamente “materiale” le forze che sostengono militarmente il regime degli Assad (e non mi riferisco solo all’esercito) hanno una superirorità in equipaggiamenti, armamenti, munizionamento e organico nettissimo nei confronti dei ribelli.
è vero la Turchia ha “sforato” come dici tu, ma la Siria di cambio ha dato alla Turchia diversi causu belli, con morti e feriti, così come ne ha dato uno alla Giordania, solo che queste nazioni non sono li hanno raccolti.
Tutti si muovono già molto prudentemente, nessuno vuole una guerra internazionale, sopratutto se si richiasse il coinvolgimento dell’Iran che è una vera potenza.
Il rapimento dei pellegrini iraniani non cambierà più di tanto le carte in tavola, non quanto un’alleanza tra curdi e ESL che viene discussa da mesi e che ogni volta salta per un motivo o per l’altro (inclusi i desierata turchi, ed anche qui leggiamo dietro la notizia, un pezzo dell’ESL sta provando a fare quello che la Turchia non vuole…)
Starei ben attento prima di pensare che l’ESL (sopratutto quello non in esilio) sia “comandato” dai turchi. In verità non so bene chi comandi l’ESL, presumo che vi siano molti comandi concorrenti ed anche i reparti dell’ESL certe volte si chiedano chi li comandi davvero.
è un po’ il problema di tutta l’opposizione siriana, che è fortemente divisa in un numero sempre crescente di soggetti diversi e concorrenti quando non prorpio rivali, con strategie e visioni politiche o poltico-militari diverse, attraversate da rivalità personali.
Avessero raggiunto una maggiore unità e non staremo più qui a parlare della guerra civile siriana ma del dopo guerra.
P.S.
Forse sono un vecchio bolscevico/giacobino dentro, per origini familiari almeno, ma “governo legittimo” mi suona sinistro, anche il governo Mussolini era “legittimo”, o anche il governo di Luigi XVI, o il governo del Raj britannico in India, o la monarchia assoluta saudita.
“Legittimo” e “giusto” sono due cose ben distinte, se fossi un ministro degli esteri dovrei confrontarmi con la dimensione del “legittimo” e con i grovigli a riguardo del carrozzone del diritto internazionale, come cittadino, che non vedrebbe di malocchio una rivoluzione qui, “legittimo” diventa solo un etichetta.
“L’attentato” alla tv di Stato è come quegli altri del passato. Fatto da chi non voleva uccidere ma solo inviare un messaggio. E di questi tempi, né l’Esl né al Qaida presunta hanno tempo e risorse da perdere per “attentati” finti del genere.
Si è vero, oltre tutto sussiste la possibilità che una buona parte degli attentati in Siria siano fatti dallo stesso governo per alimentare la strategia della tensione. Ma credo che questo valesse molto di più un anno fa, o anche solo sei mesi fa.
Ed era il tentativo di autorealizzare una profezia.
Adesso è assai più probabile che il governo cerchi di non far precipitare ulteriormente la situazione (in realtà già ben più che precipitata, artiglieria e bombardamenti aerei su grandi aree urbane ne sono la prova lampante), quindi, sempre premesso che ogni disussione a riguardo parte da ragionamenti di carattere speculativo in mancanza di prove certe (che avremmo solo tra anni ed anni), tenderei a pensare che questo attentato sia un attacco “genuino”, fatto da qualcuno che impiega metodi “terroristici”.
Il che, ovviamente, non vuol dire necessariamente qaedisti o salafiti, il terrorismo è, purtroppo, una tatttica militare universale, utilizzata da tutti (NATO in testa).
Ed è una tattica possibile anche per piccoli gruppi, sconosciuti, auto referenziali, poco preparati dal punto di vista militare, in effetti è una tattica-strategia a basso bassisisimo costo.
Ho l’impressione (sottolineo, l’impressione) che in Siria ormai vi sia un pululare di piccoli gruppi d’opposizione (anche militare), dalle più disparate origini ideologico-politiche, ognuno impegnanto nella sua guerra parallela contro Assad, ed ognuno con la sua strategia e le sue tattiche.
In assenza di prove mi limito ad ipotizzare che quello sia stato un attentato “genuino” anche se piccolo e “dilettantesco”, mi limito a pensare che difficilmente l’organizzazione sia targata ESL, perché, appunto, l’ESL è super impegnato in mille altri contesti. Ma non posso nemmeno escluderlo del tutto.
Comunque in linea di massima l’ESL si è occupato della difesa militare dell’opposizione, passando poi alla guerra di guerriglia, alla guerriglia urbana e, da un mese, alla guerra più convenzionale e al tentativo di coinvolgere le forze del regime in una guerra d’usura non convenzionale ma nemmeno basata solo su combattimenti mordi e fuggi.
Insomma potrebbero stare cercando di fare il salto di qualità e spingere l’esercito siriano alla diserzione e alla dissoluzione.
Altri soggetti invece mi sembrano entrati nella logica degli attentati, dimostrativi e non, e degli omicidi “mirati”, con ampio ricorso a tattiche terroristiche. E tra questi soggetti vi sono anche numerosi gruppi immigrati via Iraq o da altre direttrici (o comunque soggetti che stanno mutando pratiche ben note nella mesopotamia meridionale).
Ma lo ripeto sono impressioni che andrebbero approfondite.
Non riesco più a moderare i commenti, so che c’è un commento a questo post, ma non riesco né ad aprirlo né a pubblicarlo.
Me ne scuso molto, colpa mia, riprova chiunque tu sia e spero di farcela.