Marines in Yemen
Dopo gli scontri di fronte e dentro l’ambasciata americana a Sana’a, in Yemen, gli americani hanno deciso di inviare dei marines lì, allo scopo di “garantire la sicurezza”.
La cosa è avvenuta in accordo con il governo yemenita, pare.
Peccato che il parlamento yemenita si fosse espresso contro questo arrivo.
Secondo Nasser Arrabyee, un giornalista yemenita noto per la sua moderazione, al-Qaida beneficerà della loro presenza.
Le fonti da questi riportate affermano che la capitale dello Yemen, per causa dei marines, cadrà nelle mani di al-Qaida.
Per anni gli americani sono stati in Yemen ufficiosamente.
Per anni hanno diretto i loro droni contro i qaidisti e, spesso, contro gente che si trovava per caso vicino a qualche qaidista.
Non si sono fatti amare, diciamo, ma potevano continuare così per altri anni.
O chiudere temporaneamente l’ambasciata.
Invece proprio oggi, proprio oggi, decidono di entrare in Yemen ufficialmente per proteggerla.
Sì, gli americani hanno sempre grandi trovate.
Hanno dimenticato, by the way, che Osama bin Laden “nasce” quando i sauditi danno agli americani il permesso di entrare nel regno per farlo diventare una base logistica nella guerra iraqena.
O ci fanno o ci sono.
Gli idioti, intendo.
https://in30secondi.altervista.org/2012/09/20/marines-in-yemen/Lost Osamaal-qaida,al-qaida nella penisola araba,marines,yemen
hai ragione: mi chiedo quali siano gli interessi americani in Yemen, talmente forti da imporre l’apertura forzosa dell’ambasciata (molte ambasciate occidentali hanno già da tempo evacuato molti addetti e lavorano al minimo).
Due son le cose: o non vogliono dare l’impressione che si ritirano; oppure hanno degli interessi più grossi.
D
La butto lì: Bab al-Mandib?
Oppure vogliono riprovare la strategia del saliente dell’era Bush?
o forse che si ritrovano a fare i gendarmi dei sauditi???
D
Si presume che i sauditi si facciano i gendarmi da soli, e comunque in quel caso hanno già le basi nel Golfo.
Ok, provo a speculare un pò..
Lo Yemen è il “tacco” della penisola arabica. Dal Golfo di Aden passano le petroliere dirette nel Mediterraneo, e dunque in America. Sotto lo Yemen c’è la Somalia (o quello che ne rimane). E di petrolio (nella regione del Puntland, non riconosciuta dal GFT ma al riparo dalla furia delle milizie al-Shabaab) ce ne è anche lì. Poco più su c’è Gibuti, dove gli USA hanno una base. Ancora più su, proprio di fronte alla costa yemenita c’è l’Eritrea, nemica di Gibuti e alleata dell’Iran.
Geografia a parte, lo Yemen è strategico per l’integrità della stessa Arabia Saudita. a nord ci sono gli Houti, a sud c’è il calderone dell’Hadramawt. Problemi che Ryadh ha sempre considerato spine nel fianco. Ok, la casa di Sa’ud sa badare a sé stessa, ma la protezione americana le garantisce una sicurezza in più.
Al di là delle motivazioni strategiche, gli USA fanno ancora oggi i conti con le paranoie post 11 settembre. Non dimentichiamo che proprio dallo Yemen partì un giovanotto in direzione Detroit con un esplosivo nelle mutande, nei giorni natalizi di tre anni fa.
tutto questo basta a giustificare “l’attenzione” che gli USA hanno per Sana’a?
Sì, strategicamente lo Yemen è importante, ma forse questa spiegazione non è sufficiente: ci sono altri modi di “stare” da qualche parte, e i droni lo dimostrano.
Ci deve essere qualcosa di più.
Ma infatti: un conto è stare su un territorio, un altro è controllarlo.
Potrei sbagliarmi, ma credo che lo Yemen sia l’unico Stato della penisola arabica dove non ci sono basi americane. E parliamo di un lembo di terra che si affaccia sull’Oceano Indiano, dove la Cina acquista sempre più influenza a scapito degli USA.
A questo punto l’interesse per lo Yemen possiamo vederlo in un’ottica più ampia. Con la Somalia tutt’altro che pacificata, l’Iran nemico, il Pakistan inaffidabile e l’India che viaggia per conto suo, gli USA stanno cercando di rafforzare i legami con gli altri Paesi rivieraschi. Nel suo recente tour africano, Hillary Clinton si è recata anche in Kenya per rinsaldare i legami con Nairobi. Se ci spostiamo di qualche migliaio di km, vediamo come l’America sta stringendo rapporti sempre più forti col Myanmar (contribuendo ad allontanarlo dall’orbita cinese). Lo Yemen sarebbe un ulteriore tassello del mosaico.
Magari la mia ricostruzione è riduttiva, tuttavia l’interesse di Washington per l’Indiano c’è e le evidenze non mancano.
Ps scusa avrei dovuto postarlo come risposta al tuo commento..