In Qatar – 01.4 – Culture altre – Antropologia aeroportuale
All’aeroporto di Doha cancelli definitivamente i pescatori del Golfo, la carovana di dromedari che solca distese pietrose in lontananza, Sinbad e le sue navi.
Sovrascrivi tutto ciò nel momento in cui noti che alla dogana ci sono tre file: qatarini (2 sportelli vuota), non qatarini (20 sportelli, piena, ti fanno la scansione della retina e ti controllano il visto), businessmen e prima classe (2 sportelli semivuota).
Tutto tornerà davvero, però, quando lascerai il Qatar, non all’arrivo.
Proprio sopra al controllo passaporti in uscita noterai un gigantesco banner – sorprendentemente non sponsorizzato – il cui messaggio, sullo sfondo di fotografie in bianco e nero prese da non si sa bene dove ma non dal Qatar, recita una cosa come: “l’eredità culturale è alla radice del nostro futuro”.
Una scritta e un’iconografia che ti spiegano bene il motivo per cui il Qatar un futuro non ce l’ha.
Questo pezzo fa parte di una serie. Tutti i pezzi di questa serie li trovate qui, nella categoria “Nel paese dei decostruzionisti“.