In Qatar – 04.9 – La cultura culturale – Katara 3
L’esperienza del Katara funzionerebbe così:
- si viene accolti;
- si passeggia in autovettura elettrica fra queste raccapriccianti costruzioni tirate a lucido, alcune delle quali ospitano un centro per la rivalutazione di qualcosa, ad esempio i francobolli, o anche un’area dove si fanno mostre o si tengono eventi.
- si va a mangiare.
La cosa è complessivamente così disgustosa da farti entrare in sofferenza psicologica immediatamente.
Se avevi fame la fame ti passa.
Inizi a pensare al suq Waqif come al bene assoluto, come al luogo più accogliente del mondo, così vicino a te e ai tuoi veri bisogni di essere umano.
Giungi ad apprezzare il fatto che almeno lì hanno fatto uno sforzo per farlo sembrare quasi vero.
Arrivi a pensare che abbiano fatto quell’orribile antiteatro, costato probabilmente decine di milioni di euro, per ringraziare Tolomeo di aver citato Katara – cioè un secchio di sabbia.
Questo pezzo fa parte di una serie. Tutti i pezzi di questa serie li trovate qui, nella categoria “Nel paese dei decostruzionisti“.