Marinella Correggia è nata a Rocca d’Arazzo in provincia di Asti. Impegnata da anni nell’affrontare temi socioambientali, si è occupata di campagne animaliste e vegetariane, di assistenza a prigionieri politici e condannati a morte, di commercio equo e di azioni contro la guerra. È stata in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Serbia, Bosnia, Bangladesh, Nepal, India, Vietnam, Sri Lanka e Burundi. Per Sonda ha pubblicato: Altroartigianato in Centroamerica, Cucina vegetariana dal Sud del mondo, Diventare come balsami. Poi, La rivoluzione dei dettagli (Feltrinelli), Il balcone dell’indipendenza (Stampa alternativa), Zero rifiuti (Altreconomia Edizioni). (fonte)

Un’esperta di Siria, dunque, che dopo aver pianto i morti di Hula, nel suo articolo dice:

Per quanto non ci siano conferme del coinvolgimento dell’esercito siriano nell’attacco, i media internazionali e i leader si sono precipitati ad accusare il regime e a chiedere un intervento internazionale forte, e così la stessa opposizione siriana, con il cosiddetto Esercito libero che si ritiene ormai libero da ogni vincolo di cessate il fuoco chiesto dal piano Annan). Un’occasione davvero utile, per la Clinton come per il Qatar. Dunque il chiedersi “cui prodest” non è peregrino.

Di occasioni del genere, dal marzo 2011 ce ne sono state a centinaia, cara Correggia, ma Clinton e Qatar in quei casi “non hanno colto l’occasione”.

Chiedersi “cui prodest”, Correggia, non è solo peregrino, ma anche sostanzialmente demenziale.

Secondo Correggia le case bombardate con “colpi di artiglieria di grosso calibro” di Hula non sarebbero opera dell’esercito siriano, come invece il generale Mood, del contigente ONU, ha affermato.

O, perlomeno, non confermano “il coinvolgimento dell’esercito siriano nell’attacco”.

Correggia, invece, dice che l’ONU non ha accusato l’esercito siriano.

Eppure siamo in presenza di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che esplicitamente condanna il regime siriano per aver bombardato la popolazione civile a Hula.

E nel Consiglio di Sicurezza ci sono anche gli amici russi, ricordiamolo.

Loro hanno spinto per condannare il bombardamento ma “salvare” Asad per il massacro.

Trattasi di diplomazia, non di realtà dei fatti.

Ma per Correggia “ovviamente le dichiarazioni dell’Onu vengono manipolate dall’Ansa che titola “L’Onu accusa l’esercito””.

Correggia ci dovrebbe spiegare CHI ha bombardato le case di Hula coi carri armati: pensa che “i terroristi” o “l’esercito siriano libero” abbiano carri armati o simili?

Mi si spieghi, allora, perché l’esercito siriano non ha sparato contro quei carri armati, e anzi non ne ha proprio fatto menzione, invece di sparare sulle case di Hula.

Poi Correggia dice che “Sia Mood che Annan che Ban Ki Moon hanno chiesto al governo siriano di smettere di usare armamenti pesanti nei centri abitati ma hanno anche chiesto a tutte le parti di cessare le violenze in tutte le loro forme”.

E, a parte il fatto che per l’ONU chiedere la cessazione delle violenze è come per un giocatore di ping pong colpire una pallina con la racchetta -fatto che spiega la seconda parte della frase, insieme al dato diplomatico- secondo lei bombardare dei civili a Hula non è una conferma “del coinvolgimento dell’esercito siriano nell’attacco”.

O comunque una “confermina”, un qualcosa di secondario.

Bombardare delle case in cui vivono famiglie non è un crimine di guerra, non è un’infamia.

Che cos’è, per lei? E’ solo qualcosa da tenere in secondo piano nell’analisi di quanto è successo, perché insomma la verità è che l’esercito siriano ha bombardato i civili a Hula ma poi dei terroristi o l’ESL sono arrivati nelle case e hanno fatto una mattanza.

O magari sono stati Clinton e il Qatar a farlo.

Sì, Correggia pensa proprio così, e si mette a guardare i video su Youtube, in cerca di conferme, ritenendo evidentemente che i video “sono una prova”, quando la prova, per l’ONU e per tutti gli altri, sono gli osservatori ONU.

Dice che alcuni video sono falsi e altri indicano che la gente non è stata ammazzata coi bombardamenti ma all’arma bianca o con armi da fuoco a bruciapelo.

Ma questo lo dice pure l’ONU, non c’era bisogno di andare su Youtube.

Inoltre Correggia non opera alcun genere di critica della fonte e non ci racconta che ci sono decine di video-monnezze che accusano tutto e tutti: prende solo quelli che servono a lei.

C’è addirittura chi accusa la CIA, ma a Correggia questo non interessa -e invece l’ipotesi è, almeno, suggestiva- perché a fare il massacro sono stati i terroristi o l’ESL.

Poi dice che non ci sono video del bombardamento di Hula, dice che è strano.

Ma gli osservatori dell’ONU sono andati lì e hanno visto case bombardate e hanno condannato il bombardamento.

Vale più l’assenza di un video su Youtube, noto vettore di qualunque cosa, sia vera che falsa, o la presenza di persone in un luogo che certificano ciò che è successo?

O fanno tutti parte del complotto?

La chiusura del pezzo è una specie di delirio.

Correggia cita come fosse vangelo l’agenzia d’informazione “Vox Clamans”, un’organizzazione pro-regime, di natura parafascista, tenuta della suora lefebriana Agnès Mariam De La Croix.

Poi cita l’agenzia governativa, la Sana.

E cosa può dire la Sana?

Sana dice che nell’area di Hula ci sono stati attacchi di al-Qaida, che sono stati uccisi dei bambini.

Proprio di al-Qaida.

Bene, la tesi di Marinella Correggia si può riassumere in questo modo: nonostante non sia confermato che l’esercito siriano abbia bombardato Hula, Hula è stata bombardata dall’esercito siriano e poi l’ESL o dei terroristi sono entrati nelle case e hanno fatto la mattanza.

Per dare la colpa ad Asad.

Sissì, è realistico. Lo dice anche la Sana e “Vox Clamans”.

Sarà, ma AGI (che anche lei fa parte del complotto) scrive:

(AGI) – Ginevra, 28 mag. – Gran parte delle vittime del massacro di Hula sono state uccise a bruciapelo dalle milizie pro-Assad, con intere famiglie sterminate con esecuzioni sommarie nelle loro stesse abitazioni. Questo il racconto dei superstiti fatto agli osservatori dell’Onu e riferito dal portavoce dell’Alto Commissario per i Diritti Umani, Rupert Colville.

Il portavoce ha spiegato che su 108 morti sono meno di 20 quelli che hanno perso la vita sotto le bombe e il fuoco dei carri armati mentre la gran parte delle vittime sono state finite con esecuzioni sommarie compiute delle milizie pro-Assad. “Intere famiglie sono state sterminate dentro le loro case”, ha affermato Colville.

Dunque, a parte i morti sotto i bombardamenti, che per Correggia non contano, le strade di Hula sarebbero popolate soltanto di terroristi o membri dell’ESL che accusano al-Asad.

Oppure gli osservatori dell’ONU sarebbero collusi col complotto.

Al di là della tesi sostenuta, che a questo punto a me sembra criminale più che fantasiosa, mi chiedo perché Correggia prenda come oro colato le fonti di informazione pro-Asad e tutto il resto come “un complotto”.

Davvero, me lo chiedo. Perché dare questa fiducia smodata a un bombardatore di civili?

Ultima cosa.

L’Esercito siriano libero non è “cosiddetto”, bensì “autoproclamato”.

Se io mi chiamo Lorenzo, tu non puoi dire “il cosiddetto Lorenzo”, anche se ti sto antipatico.

Cara Marinella, se tu non fossi una persona dedita a cose belle come l’agricoltura in terrazzo, non avrei scritto tutto questo.

Mi è costato molto.

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Marinella Correggia è nata a Rocca d'Arazzo in provincia di Asti. Impegnata da anni nell'affrontare temi socioambientali, si è occupata di campagne animaliste e vegetariane, di assistenza a prigionieri politici e condannati a morte, di commercio equo e di azioni contro la guerra. È stata in Iraq, Afghanistan, Pakistan,...