Quello che portò al potere Zine el-Abidine Ben Ali, soprannominato in questi ultimi tempi Zinochet, venne definito “il colpo di Stato medico” (qui le complicità italiane ben raccontate da “Il Derviscio”).

Habib Bourguiba, il “padre” della Tunisia, fu infatti deposto perché venne dichiarato incapace di adempiere ai suoi doveri.

Gli era stato diagnosticato un Alzheimer che, sebbene il decorso medio della malattia è fra gli 8 e i 10 anni, si portò dietro per 17 anni, morendo nel 2000.

Bene, è il 12 maggio 1994 e a Bettino Craxi viene ritirato il passaporto, per evitare che fuga.

Ma lui è già fuori.

O comunque fa un impiccio e riesce a scappare.

Il 19 maggio viene rintracciato in Tunisia.

Dicono che sta male.

L’inviato del Corriere della Sera rintraccia Anna, la moglie, che, fra le altre cose, alla domanda “Se ne occupano dei medici del posto?” risponde:

Si’ , a Tunisi Bettino ha un sacco di amici medici. Sono di scuola francese, ottimi specialisti.

State vomitando?

Anch’io.

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Segue l’articolo citato:

parla la moglie dell’ ex leader PSI da Hammamet: io gli consiglio di non tornare, lui deve ancora decidere

“Bettino e’ a Tunisi, ha avuto un infarto “Sta proprio male, e ‘ sottoposto ad accertamenti pero’ non ha perso il buon umore” ” Qui abbiamo un sacco di amici medici, ottimi specialisti di scuola francese”

Anna Craxi: ricoverato in una clinica per controlli ma e’ sempre un leone. ” sta proprio male, e ‘ sottoposto ad accertamenti pero’ non ha perso il buon umore ” ” qui abbiamo un sacco di amici medici, ottimi specialisti di scuola francese ”

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Parla la moglie dell’ ex leader socialista da Hammamet: io gli consiglio di non tornare, lui deve ancora decidere TITOLO: “Bettino e’ a Tunisi, ha avuto un infarto” “Sta proprio male, e’ sottoposto ad accertamenti pero’ non ha perso il buon umore” “Qui abbiamo un sacco di amici medici, ottimi specialisti di scuola francese” Anna Craxi: ricoverato in una clinica per controlli ma e’ sempre un leone

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DAL NOSTRO INVIATO HAMMAMET (Tunisia) . Bettino sta male, Bettino soffre per i postumi di un infarto, Bettino e’ in clinica a Tunisi: tornera’ , forse; parlera’ , forse. Dopo una settimana di inutile caccia al fantasma, dopo un certificato medico spedito via fax dalla sua villa tra aranceti e fichi d’ India, dopo le voci, i sospetti e il tam tam di Radio Medina che lo voleva nascosto e sicuro nel rifugio dalla “porta celeste” di una casa anonima tra i vicoli della citta’ vecchia, eccolo di nuovo Bettino: non e’ fuggito ne’ sembra intenzionato a farlo. Sta solo male, deve curarsi, anzi si sta gia’ curando. E il passaporto da riconsegnare? Tempo, la salute prima di tutto. Poi si vedra’ . La Land Cruiser accosta a destra sulla Rue de la Gare. L’ autista frena. In una nuvola di polvere lo sportello si apre. Anna Craxi, in camicia di seta a fiori arancioni e rossi e fuso’ neri ci viene incontro, sorride. Cortese, come sempre: “Io sono cosi’ , e’ il mio carattere…”. Abbiamo saputo che suo marito non sta bene. “Eh, infatti. Non sta proprio bene. Non ve lo volevo dire, sapete, ma e’ in clinica a Tunisi. Deve fare dei controlli”. Perche’ , che cos’ ha? “Beh, aveva gia’ avuto un infarto di cui non s’ era accorto”. Quando era stato male, qualche anno fa? “No, prima. Un po’ di tempo prima”. Infarto asintomatico? “Si’ “. E i medici l’ hanno scoperto quando e’ stato male, dopo. “Si’ . Poi da due anni, con tutto quello che gli e’ successo, capirete lo stato d’ animo, lo stress. Anzi, devo dire che io temevo si deprimesse. Invece, per fortuna, e’ sempre un leone”. Signora Craxi, vede, il fatto e’ che i magistrati italiani aspettavano suo marito e sembra che si stiano innervosendo. “Beh, pero’ io non capisco questa cosa. Allora e’ proprio vero che e’ una persecuzione. E insomma, dico: o tutti dentro o tutti fuori… E comunque, non e’ detto che non ritorni. Certo, fosse per me, io non tornerei. Io gli direi di non tornare. Pero’ lui deve ancora decidere. Non e’ detto”. Dove si fa curare? “Questa mattina e’ andato in clinica a fare delle analisi. Ne aveva gia’ fatte a Parigi ma sapete com’ e’ lui: non e’ uno che, uno che sta a dieta, segue i consigli. E allora gli hanno rifatto i controlli e hanno trovato valori alti: la glicemia e il resto. Le cartelle e le analisi non sono buone. Anche se, per fortuna, lui e’ sempre di buon umore”. Se ne occupano dei medici del posto? “Si’ , a Tunisi Bettino ha un sacco di amici medici. Sono di scuola francese, ottimi specialisti”. Dunque, il Leone e’ riapparso. E con lui, i segni distintivi del potere e del rispetto che da vent’ anni e piu’ ne confermano la presenza in terra d’ Africa. Intanto c’ e’ il soldato alla porta della villa. Anzi, due. Il primo ha la tuta verde oliva e la faccia da bravo ragazzo di campagna. Ti viene incontro, chiede i documenti, li porta dentro. Il secondo e’ in divisa, la pistola al cinturone e i documenti te li rimette in mano: “Vous ne revien pas ici, capito? Mai piu’ “. Il piccoletto che fa la guardia a casa Craxi e invece della divisa sfoggia i rayban e un ghigno alla tonton macoute, se la gode soddisfatto: “E se tornate ici, nous vous agrediron…”. Ma intanto Radio Medina, la radio delle voci di Hammamet, si e’ tutta sintonizzata occhi e orecchie sul ritorno del Leone: del Rais italiano amico personale del Rais tunisino, il presidente Ben Ali’ . E ne protegge con discrezione spostamenti, abitudini, capricci. Non si tratta pur sempre di un vecchio, fedele amico del popolo arabo, ancora potente anche se un po’ acciaccato in salute e nel prestigio? Poi questi giornalisti che vogliono? Dare la caccia a Craxi, nel suo stesso territorio, e’ cosa a volte anche rischiosa. Ti si avvicinano una quantita’ di nemici (falsi) e amici (falsi). Ti soffiano le piste piu’ improbabili. Sanno dell’ amicizia tra il Leone e Berlusconi. Ti giurano che si’ , lui (Berlusconi) era venuto a trovarlo anche l’ estate scorsa e che Hammamet gli era piaciuta tanto da comprarci quasi una villa. Ti spiegano che l’ amicizia con Ben Ali’ e’ tale da allontanare ogni possibilita’ concreta di estradizione. Poi tu gli chiedi: va bene, ma Craxi dov’ e’ ? E loro, a mezza bocca, ti fanno il nome di questo Karim, che ha un negozio di fiori e fa anche l’ ingegnere. Abita sulla strada per Sousse, dopo il semaforo, dove parte una pista che passa sotto l’ autostrada per Tunisi. Ed e’ vero, Karim abita li’ e si fa pure trovare. Jeans e camicia, barba incolta, l’ occhio astuto di chi annusa e pesa la gente a distanza. Quando gli domandi di Craxi risponde: “E allora? Rivolgetevi a lui”. Ma lei forse ci puo’ aiutare. “Forse. Mi dia il suo nome. Se lo vedo glielo dico”. Karim Ben Sheida vive circondato dai fiori. Per una settimana Radio Medina ha fatto rimbalzare la voce che Craxi si fosse rifugiato nella sua villa. Tu gli parli e lui ascolta in silenzio, come un confessore, sgranando quel rosario che gli arabi passano tra pollice e indice da Tangeri all’ Eufrate. Sull’ amico Bettino non sgancia una notizia. E quando lo saluti, monta sulla sua Mercedes e ritorna in citta’ . Amici. Come Manken, che in una viuzza davanti al distributore della Mobil ha messo su una pensione e un ristorante di pesce. La pensione l’ ha chiamata “Milano”, il ristorante “La Scala”. Sui muri ha appeso le foto (piccoline) di Pavarotti e Giuseppe Verdi, una litografia di Bettino col garofano (“notre ami italien”), una litografia di Garibaldi, una gigantografia di Ben Ali’ (“notre ami president”). Bettino viene qui a mangiare gli spaghetti alle vongole e la spigola. “Uomo semplice, come tutti gli italiani semplici”, fa Manken. E da quanto non si fa vedere? “Tre settimane? Due? Mah”. Gli amici. Le voci. Poi anche i fatti. Il consigliere De Luca, al telefono dall’ ambasciata di Tunisi, spiega che sulla faccenda sa poco: “L’ ambasciatore rientra stasera e ha detto che se ne vuole occupare lui personalmente”. L’ ambasciatore si chiama Caruso, era il consigliere diplomatico di Claudio Martelli. De Luca e’ cortese ma non ha molto da aggiungere. Una curiosita’ : ci sono gia’ in circolazione gli agenti dell’ Interpol? “Non qui in ambasciata. E comunque, se fossero gia’ qui a Tunisi dovrebbero passare da noi. Fuori dall’ Europa, questa e’ la prassi”. Cosi’ , non resta che attendere le prossime mosse di Bettino, il Leone. Nel certificato firmato dal medico tunisino c’ e’ scritto che rientrera’ in Italia “compatibilmente con le sue condizioni di salute”. Inchallah, dicono gli arabi. Intanto da Milano l’ avvocato Lo Giudice . facendo riferimento a gravi problemi di salute . assicura che “non appena sara’ in grado di farlo, Craxi si presentera’ “. Grigo e Ghitti, che finora non hanno ricevuto richieste dal pool per ulteriori provvedimenti restrittivi, esaminano le convenzioni con la Tunisia nel caso dovesse rendersi necessaria l’ estradizione.

Purgatori Andrea

Lorenzo DeclichIn fiammeanna craxi,bettino craxi,tunisia,zayn el-abidin ben ali
Quello che portò al potere Zine el-Abidine Ben Ali, soprannominato in questi ultimi tempi Zinochet, venne definito 'il colpo di Stato medico' (qui le complicità italiane ben raccontate da 'Il Derviscio'). Habib Bourguiba, il 'padre' della Tunisia, fu infatti deposto perché venne dichiarato incapace di adempiere ai suoi doveri. Gli era...