Allahu Akbar 2.0
Tempo fa mi ero messo in polemica riguardo all’uso dell’esclamazione “Allahu akbar”.
En route! apre una pagina di “lessico della rivoluzione” e spiega così l’esclamazione:
Letteralmente “Dio è grande”. Formula di dominio religioso, riappropriata dai ribelli. E’ utilizzata per manifestare una gioia, anche modesta. Per esempio esce dalla bocca di un uomo che è riuscito ad avere un bidone di benzina a una pompa dove stanno in fila decine di persone. Permette di mettere a distanza il soggetto di una azione, un uomo che porta il tè lo dice, e quindi non bisogna ringraziare lui ma la provvidenza, e la stessa cosa avviene per i raid della NATO, un aereo pieno di tecnologia distrugge in un secondo una postazione che sarebbe stato dispendioso attaccare in termini di tempo e vite umane, e quindi “dio è grande”, non la NATO (che è un semplice strumento). Questa formula è diventata un vero slogan rivoluzionario, la si usa per salutare qualcuno e ho visto dei pro-gheddafi musulmani deridere quest’uso.
https://in30secondi.altervista.org/2011/10/04/allahu-akbar-2-0/In fiamme
“un aereo pieno di tecnologia distrugge in un secondo una postazione che sarebbe stato dispendioso attaccare in termini di tempo e vite umane, e quindi “dio è grande”
ma siccome vine detto da uno dei due campi che contendono, l’idea che il divino prenda parte alle guerre è , volendo essere comprensivi, “omerica”.
Ma oggi è quello che è: una superstizione che aggiunge pregiudizi a quelli già esistenti verso l’Islam – e ho difficoltà a contrastarli parlando con chi vede questa bestialità di sparare proiettili e giaculatorie insieme .
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Ma che cosa significa Allhau Akabar lo sanno anche i sassi, come vien usato lo sanno tutti quelli che vedono qualcosa di più del tg. allora mi sfugge la ragione di sottolineare la ben immaginabile spiegazione degli “strani” enroute con un post. C’è una sfumatura di senso alla quale non arrivo.