Fermate quel nazista
Prima non dava le case agli immigrati (altro che storie).
Poi non dava da mangiare ai bambini dei poveracci, in buona parte immigrati (chissenefrega che in mezzo c’erano anche i furbi).
Poi metteva 700 simboli padani a scuola (e diceva che quello era un simbolo della sua terra).
Cosa dirà, adesso, il sindaco di Adro? Che la scelta di servire pasti differenziati solo a fronte di certificate intolleranze alimentari è dovuta a esigenze economiche? Che non c’è alcuna discriminazione religiosa in atto?
La verità è che il sindaco di Adro è un nazista, e come tutti i nazisti copre i crimini che compie semplicemente affermando che questi crimini non esistono.
Fermatelo, prima che sia troppo tardi.
https://in30secondi.altervista.org/2010/09/23/fermate-quel-nazista/Le destre e l'islamadro,islam,lega,mensaAdro: quella mensa non ammette deroghe, solo intolleranze…
Non so se esista l’intolleranza alimentare alla carne di maiale, certo è che per essere presa in considerazione dovrà essere certificata da un medico. Lo dice il nuovo regolamento della mensa scolastica di Adro, la cittadina nell’occhio del ciclone per il Sole delle Alpi con il quale il sindaco ha infarcito arredi e suppellettili della nuova scuola; il centro in provincia di Brescia che nell’aprile scorso era balzato agli onori delle cronache per aver tenuto a digiuno i bambini delle famiglie morose, tanto che un imprenditore mise mano al portafoglio per sanare quella situazione finendo per essere attaccato come colui che aiutava “i furbetti”.
I nuovi gestori della mensa (un gruppo di genitori vicini al sindaco Oscar Lancini, che ha fatto di tutto per mettere alla porta la vecchia associazione che gestiva volontariamente da oltre 30 anni la struttura, rea di aver tacciato come razziste le prese di posizione di quei concitati giorni di aprile) sono riusciti nell’impresa di garantire gli stessi prezzi, molto concorrenziali, praticati lo scorso anno scolastico, ma dalle deroghe ai menù sono sparite le ragioni di tipo religioso. Le diete speciali, infatti, sono ammesse solo per intolleranze certificate da un medico. Punto.
Ha avuto così concreta attuazione quanto aveva anticipato il sindaco nelle scorse settimane garantendo sì il servizio mensa, ma senza menù religiosi: se il piatto del giorno prevede carne di maiale i musulmani o si adattano o saltano il pranzo. Paradossalmente, visto che ora la mensa va pagata in anticipio con l’acquisto dei buoni pasto mensili (altro elemento nuovo rispetto al passato in modo da estirpare alla radice il problema dei morosi) potrebbe anche capitare che una famiglia musulmana paghi un servizio anche se talvolta non potrà usufruirne senza commettere, per dirla alla cattolica, un “peccato”:
Una scelta anacronistica, oltre che di doveroso rispetto per le convinzioni religiose altrui, visto che ormai non c’è mensa aziendale o scolastica che non preveda menù specifici o diete speciali. Penso a quello che accade ad Adro e guardo la circolare sul servizio mensa consegnata a mio figlio nei giorni scorsi: basta un’autocertificazione per accedere a diete speciali giustificate da motivi religiosi, etnici o ideologici, comprendendo esplicitamente in quest’ultima categoria anche i figli di famiglie vegetariane. Agevolazioni che esistono da anni, anche quando il paese in cui abito era governato da un sindaco della Lega Nord. Perchè? Perchè, nella provincia che per prima nei contratti integrativi di lavoro ha incominciato a discutere anche su giorni festivi diversificati in virtù della religione, è una regola di buon senso e di rispetto. Perchè le battaglie ideologiche e le guerre di religione non si fanno sulla pelle dei bambini e sui diritti fondamentali delle persone come quelli di professare la propria religione e di seguire i precetti che questa impone.
Ma il buon senso, pare, abbia traslocato da tempo da Adro. E, purtroppo, l’intolleranza ammessa in questa mensa non sembra solo quella alimentare.via Marco Toresini: Adro: quella mensa non ammette deroghe, solo intolleranze….
Proprio ‘de coccio il tipo eh …
E’ tecnicamente un nazista.
anche alla scuola elementare di mio figlio a suo tempo ci hanno provato, volevano un “certificato medico” per il fatto che chiedevo una dieta senza maiale. il punto è che le altre mamme di figli musulmani se lo sono fatte fare. non so se è chiaro, passava il concetto che essere musulmano è una malattia. io mi sono ovviamente rifiutata. poi ho dovuto portare ogni anno la dichiarazione in ben 3 dico 3 sedi (mensa, scuola, comune) e comunque spesso e volentieri si “dimenticavano” il pasto senza maiale. la più bella è stata una volta che un’insegnante, che mi parlava con gli infiniti perché mio figlio ha un nome arabo, mi ha detto: suo figlio non mangiare maiale, ma oggi c’è la lonza, andare bene no?
E tu che le hai detto? Io insegnante alto livello? :-)))
ipòcrita (ant. ipòcrito) s. m. e f. e agg. [dal lat. tardo hypocrĭta, gr. ὑποκριτής «attore», quindi «simulatore»; v. ipocrisia] (pl. m. -i). – Chi parla o agisce con ipocrisia, fingendo virtù, buone qualità, buoni sentimenti che non ha, ostentando falsa devozione o amicizia, o dissimulando le proprie qualità negative, i proprî sentimenti di avversione e di malanimo, sia abitualmente per carattere, sia in particolari circostanze, e sempre al fine di ingannare altri, o di guadagnarsene il favore. (Treccani)
munafiq?
D
Giustappunto!
Mettiamo che quel giorno sia venerdì di Quaresima, il menù preveda carne e uno sia cattolico. Ce ne sono ancora alcuni, gliel’hanno detto al sindaco di Adro?