Dollaro addio? Se lo dice Osama…
Un Bin Laden che cita intellettuali e giornalisti occidentali non è una novità.
La sua ars include riferimenti a studi e ricerche occidentali, cenni a ideologie “di sinistra” e così via. Una volta impiegò parte del suo prezioso tempo ad esporre un grafico.
Sapere, dunque, che nel suo ultimo audio cita Noam Chomsky non è granché rilevante.
Qualsiasi retore usa a suo piacimento le fonti più disparate.
E non è nemmeno così sorprendente l’accenno alle responsabilità degli Stati Uniti in relazione al tema ambientale: Bin Laden ha sempre usato con spregiudicatezza tutti gli appigli polemici possibili.
Sembrerebbe, più che altro, un arrampicarsi affannosamente sugli specchi per trovare un argomento “contro”.
Eppure questo messaggio ha qualcosa di singolare: in esso il temibile terrorista sembra “accompagnare”, quasi “approvare” una politica economica, quella del Consiglio di Cooperazione del Golfo e in particolare quella dell’Arabia Saudita, ovvero la madre di tutti i suoi nemici.
Il tutto senza mai parlare in specifico di musulmani.
Forse è un caso, ma la sensibilità “verde” di Osama si esterna a pochi giorni dall’annuncio che il hajj (il pellegrinaggio) della Mecca sarà eco-compatibile e che Medina diventerà una città eco-sostenibile (qui).
Una”nuova sensibilità” che va a braccetto con l’invito a boicottare il dollaro, ad usare una nuova moneta di scambio. La qual cosa, in forma di politica economia internazionale, è proprio ciò che il Consiglio di Cooperazione del Golfo sta facendo da un bel po’ con l’istituzione della propria moneta unica (vedi qui e qui).
Sembra quasi un invito di Osama ai propri amici: “ragazzi, ho scelto: chiudo col dollaro e apro al Diryal. Fate come me!”.
La domanda, a questo punto, sorge spontanea: alla luce di questo messaggio chi sono gli amici di Bin Laden?
https://in30secondi.altervista.org/2010/01/30/dollaro-addio-se-lo-dice-osama/Lost Osamaarabia saudita,consiglio di cooperazione dei paesi arabi del golfo,islam,messaggi al mondo,noam chomsky,osama bin laden,terrorismo
Guarda, a me ‘sta cosa convince poco, davvero. Ma devo ammettere di non saperne poi moltissimo.
Non ho capito in che senso ti convince poco.
La notizia mi fa pensare a un paio di cose. Vado per ipotesi.
1. Se si tratta dello stesso bin Laden che negli anni ’80 e ’90 faceva il jihad-manager e invocava un prezzo congruo del petrolio sui $100 a barile, allora oggi si è reso conto che per avere quel prezzo ha douto scontare una svalutazione del dollaro del 40% e oltre nell’arco di un decennio. E siccome lui è un manager che tratta in dollari (e molto probabilmente in un mercato occulto dove il dollaro val ancora meno), il suo capitale oggi si è notevolmente ridotto. La richiesta sarebbe dunque rivolta ai suoi finanziatori, non necessariamente “istituzionali”, ad usare valute più forti.
2. Se invece si trattasse di un sostegno al progetto della “Gulf Currency” (nome provvisorio khaliji, “diryal” è una proposta da blog), sarebbe triste pensare che uno che in nome del rigorismo religioso si opponeva alla creazione di banche seppure islamiche si sia convertito a una simile iniziativa, che, prendendo a modello l’euro, deve prevedere per forza la creazione di una banca centrale che emetta questa nuova moneta.
3. Altra possibilità è che, come ammettono di solito i vari esperti, l’autenticità del messaggio sia dubbia. In tal caso, ragionando da complottardi, potrebbe essere una mossa del tipo: vedete, i terroristi appoggiano la Gulf Currency, quindi la Gulf Currency è male. Cioè è un male per gli USA, così come è un male per gli USA l’ascesa di una qualsiasi altra valuta alternativa al dollaro (il che è esattamente quello che si dice nel messaggio del sedicente OBL).
Mi vengono in mente anche altre cose, ma vorrei ragionarci su prima di sparare altre c…ate.
D
Darm. Riguardo al punto 3.
Sull’autenticità di questi messaggi ho deciso di non pronunciarmi: ho scelto il sarcasmo (la rubrica è “lost osama”). Solo: prendo queste “notizie” come “metanotizie” perché di esse mi interessa la cornice. Non occorre per forza sapere a priori chi ha mandato il messaggio a chi. Quest’ultimo è un esercizio dietrologico che apre tutto un altro set di considerazioni, interessanti ma diverse dalle prime.
Vabe’ mi sto dilungando.
infatti, anche io lascerei perdere la questione dell’autenticità, anche perché alla fine è relativa. L’ho usata come ipotesi solo per cercare di interpetare quali sono i meta-messaggi contenuti in quel sonoro.
Diciamo che OBL è diventato un brand o una griffe, o forse un collettivo tipo Luther Blisset (ricordi?) che un po’ come i teleopinionisti fa le sue sparate ad effetto. E quello che mi interessa è più l’effetto che la sparata.
D
Nel senso della possibilità 3, ma hai ragione anche tu, sull’autenticità indecidibie.