Mi sono perso!
Poco fa il quotidiano Repubblica, seguito da La Stampa (ma non dal Corriere della Sera), nelle sue pagine on-line, ci ha informati che i ribelli libici sarebbero a Bir Al-Ghanam e a Gualich (corretto poi in Gualish sulla busiarda).
Se questa avanzata continua ancora per pochi chilometri, assicurano questi giornali, sarà possibile bombardare Tripoli con l’artiglieria.
Una rapida controllata su Google Earth non mi ha permesso di trovare “Gualich”, che, secondo Repubblica, sarebbe a una cinquantina di chilometri a sud di Tripoli (ho i miei dubbi).
Se si riferivano ad al-Gwaleesh, dove effettivamente sono in corso feroci combattimenti da alcuni giorni, si tratta di una località nei pressi di Gharyan, relativamente lontana da Tripoli (più di 70-80 km). Se invece ad Al-Qawalish, un altro villaggio presso cui sono in corso combattimenti, esso dovrebbe essere a sud di Gharyan di altri 40 km abbondanti.
(ed in effetti anche Repubblica ora colloca “Al-Qawalish nel meridione, in direzione opposta rispetto a Tripoli”, ritenendolo però ben distinto da Gualish)
La “strategica” Bir Al-Ghanam (che a fare le pulci non è strategica in se, ma per il passo che si trova un paio di chilometri a sud dell’abitato, dal quale passa una comoda strada) invece risulta conquistata dai ribelli già da circa una settimana, anche se nel frattempo è stata persa e ripresa più volte, per avere un idea dello scontro basta vedere wikipeedia.
Inoltre è a un’ottantina (e non ad una cinquantina) di chilometri dalla capitale.
Nei pressi di questa località i ribelli avrebbero saccheggiato un’arsenale, che era però stato già smantellato dai lealisti e bombardato dalla NATO +-.
I corrispondenti citati dalla Stampa parlano di combattimenti con armi pesanti e con il coinvolgimento di aerei occidentali, oltre alla cattura di numerosi mercenari di Mali e Ghana.
Siamo di fronte, dunque, all’offensiva risolutiva mille volte annunciata, fanno bene questi giornali ad aprire con toni trionfalistici?
Non credo.
(anche se trovo ironico che il fronte dei Nafusa, di cui la stampa italiota si dimentica ad intermittenza, sia quello oggi considerato decisivo).
Innanzi tutto, contrariamente a quanto riporta il giornale, anche 50 km sono decisamente troppi per un bombardamento d’artiglieria con le armi a disposizione dei Libici. (e non solo per loro).
Ammesso e non concesso che i ribelli dei Nafusa fossero muniti di cannoni (nessuna fonte attendibile ne fa parola) ben poche delle armi diffuse in Libia hanno una gittata superiore ai 20-30 km, inclusi i lanciamissili GRAD nelle due versioni in dotazione alla Libia.
Occorre comunque ribadire che oggi in Libia l’artiglieria c’è l’ha sopratutto Gheddafi.
Ritengo assai improbabile e indice della scarsa preparazione della stampa italiana, l’idea che questa offensiva punti direttamente su Tripoli.
Più una profezia che si spera possa auto avverarsi che una vera analisi.
Anzi le battaglie che insanguinano i Nafusa da domenica sono sopratutto lungo l’asse Est-Ovest, e non dirette a Nord-Nord-Ovest (ovvero verso Tripoli).
Il Guardian oggi, oltre a tenere aggiornata la pubblicazione della lista degli obbiettivi rivendicati dai bombardamenti NATO (14 il 5 luglio alle 16, per lo più cingolati, sul loro sito anche il Datablog di Simon Rogers) riporta alcune fonti interessanti.
Ovvero, rilanciando un’agenzia Reuters:
Hundreds of Libyan rebels are attempting to seize a village in the mountains south-west of Tripoli, Reuters reports. The report, by Peter Graff, paints a vivid picture of the Libyan civil war. Lines such as these really seem to place you at the scene:
“Rebels arrived at the front at first light in scores of Toyota pick-up trucks, many with large-calibre anti-aircraft guns or home-made rocket launchers welded onto the truck beds. Several tanks also came on the backs of lorries. The rebels began firing rockets and mortars at dawn, cries of “Allahu Akbar!” or “God is greatest!” echoing through groves of olive, almond and fig trees with each outgoing blast … Nato warplanes could be heard in the sky, but it could not be confirmed if the aircraft were coordinating with the rebels.”
Graff says capturing the village of Al-Qawalish is important because it is a step towards the larger town of Garyan, which controls the main highway north to Tripoli. Meanwhile rebels based in Misrata have advanced 12 miles (20km) closer to Tripoli from the west, they said.
Stranamente anche il Guardian (e la Reuters) parlano di Al Qawalish come a nord di Garyan (Gharyan) e non a sud. Comunque in quella zona, ben lontano dalla capitale, ma ad est delle zone dei Nafusa controllate da mesi dai ribelli.
Ed è infatti la saldatura tra Misurata e i Nafusa, a mio avviso, l’obbiettivo dei ribelli.
Un obbiettivo, oggi come oggi, molto difficile da realizzare.
Anche perché la battaglia attorno a Misurata ristagna in uno scontro d’attrito, con l’artiglieria lealista che la fa da padrona infliggendo severe perdite ai ribelli.
Inoltre i ribelli continuano ad essere relativamente pochi, con pochi uomini addestrati, mentre le perdite pesanti impongono un turn-over ai reparti e numerosi casi di schock da combattimento.
Nel frattempo va notato come la Francia abbia paracadutato sui Nafusa armi leggere, munizioni, lanciamissili contro carro MILAN (questi ultimi erano il top della categoria negli anni ’70-’80), e di fatto, ancora una volta, sia stato superato uno dei tanti confini della legalità internazionale.
Mentre la guerra continua, anche se con molti stalli (la 4° battaglia di Brega è finita ancora prima di cominciare davvero) il numero di vittime, civili e militari, continua vertiginosamente a salire.
Vedremo se questa offensiva ribelle è una vera offensiva, o una “semplice” avanzata ad Est.
Se qualcuno avesse informazioni attendibili sulla linea di fronte nei Nafusa è pregato di indicarmele.
https://in30secondi.altervista.org/2011/07/06/mi-sono-perso/In 30 secondiguerra,in fiamme,libia
Anche il Corsera si aggiunge, con la grafia Goualich per questa postazione stretegica caduta nelle mani dei ribelli in giornata.
Non parlo arabo, né ho idea di come possa suonare questo nome in arabo, se qualcono riuscisse a risalire al vero nome di questo paese e potesse indicarmi le coordinate?
Qualcosa sta accadendo, militarmente parlando, in Libia, ma cosa?
Magari i ribelli stanno facendo una doppia offensiva su direttrici divergenti in spergio a tutte le teorie strategiche?
L’offensiva, o almeno quella più forte, dovrebbe essere est-ovest e non punta direttamente su Tripoli, ma a collegare le due zone in mano ai ribelli in Tripolitiania.
http://www.guardian.co.uk/world/2011/jul/06/libyan-rebels-launch-dual-offensive
In pratica da Misurata puntano su Zliten, città che erano già riusciti quasi a conquistare la settimana scorsa, e poi credo punteranno verso Al Khums, dove i monti Nefusa incontrano il Mediterraneo.
Invece dai Nefusa occidentali puntano a circondare in una sacca Gharyan (magari passando anche molto più a sud, se se ne vede la convenienza: http://www.nytimes.com/2011/06/29/world/africa/29libya.html?_r=1&scp=2&sq=libya&st=cse ) per passare ai Nefusa orientali e da lì, un po’ alla volta, raggiungere la zona di Al Khums, il mare e gli insorti di Misurata. Ma il tutto è molto incerto e probabilmente sono previste linee d’avanzata alternative.
Ed anche solo prendere Gharyan avrebbe enormi conseguenze sulla logistica dei lealisti.
http://www.nytimes.com/2011/07/07/world/africa/07rebels.html?scp=3&sq=libya&st=cse
Nel contempo c’è anche una pressione verso nord e verso Tripoli nella zona di Bir Al Ghanan, ma credo sia un diversivo, anche se è quello che affascina così tanto la nostra stampa.
Lo scopo di tutta questa offensiva è chiudere Tripoli in una sacca e tagliarla fuori da Sirte e Shaba. Quindi per impedire questa manovra Ghedddafi dovrà richiamare i suoi soldati da Brega, lasciando campo aperto all’esercito principale ribelle che, attualmente, è ancora quello accampato e bloccato a poche miglia da quella città-fortezza.
Nel frattempo si moltiplicano le fonti che parlano di una riorganizzazione stile Gap della resistenza a Tripoli città (e forse anche altrove).
Eccone un esempio:
http://www.guardian.co.uk/world/2011/jul/06/tripoli-night-battles-rebels-shootings
Allora:
questo link
http://maps.google.it/maps?q=el-gawalesh&hl=it&ll=31.996503,12.628012&spn=0.055613,0.077162&sll=32.051153,12.639771&sspn=0.461511,0.617294&z=14
è centrato su el-Gawalesh (sud ovest, القواليش), luogo che si trova a ca. 150 km da Tripoli.
“Goualich”, scritto così, fa pensare a una fonte francese. E’ la maldestra traslitterazione francofoneggiante di al-Qawālīš, el-Gawalesh in traslitterazione anglofona-con-variante-libica (la Q in Libia si pronuncia G gutturale), القواليش in arabo.
“Goualich” appare in una notizia di France Presse in cui si dice che il luogo si trova a 50 km a sud di Tripoli.
La cosa è ripresa acriticamente da centinaia di migliaia di rifrattori di notizie.
Altri luoghi che possono corrispondere a Goualich non li trovo…
http://uk.reuters.com/video/2011/07/07/rebels-seize-village-of-al-qawalish?videoId=216829566&videoChannel=75
Alla faccia della marcia su Tripoli, se hanno conquistato el-Gawalesh vuol dire che marciano a sud non a nord!
Affiornamento
La NATO di pa…e ne dice tante, quindi la prenderei con le molle, ma nel brifing quotidiano anno annunciato che i ribelli controllano anche Az-Zāwiyah (o Al Zawia, Zawiyah ecc. ecc. il moltiplicarsi delle grafie dei nomi di città libiche è castrante se devi capire dove passa la linea del fronte), città che avevano perso il 10 marzo è che è relativamente vicina a Tripoli (ma ad ovest, e completamente isolata dagli altri fronti, anche via mare, visto che è a pochi km dalla costa).
Vederemo, devo dire che in questi ultimi 15 giorni c’è stata una certa recrudescenza di ribellismo nella libia occidentale e nel fezzan, ma in genere è stato represso con facilità.
Nel frattempo l’avanzata da Misurata a Zliten contina, Suq Al Thulatha appena fuori città è caduta nelle mani dei ribelli dopo un regolare combattimento, l’esercito lealista non è in rotta ma risulta in affanno e i ribelli hanno inviato un battaglione (via mare) da Bengasi a Misurata (circa 500 uomini).
Sono notizie importanti perché nelle settimane scorse i ribelli di Misurata, ormai veterani della guerriglia urbana ma poco a loro agio nei campi, avevano subito perdite importati e, presumevo, psicologicamente debilitanti. Ora l’arrivo di rinforzi, unito alla concreta possibilità di espugnare un obbiettivo prestigioso come Zliten, stanno agendo positivamente sul loro morale.
Si segnalano anche i soliti casi di violenze su civili di lealisti e mercenari, anche se non escludo si tratti, almeno in parte, di propaganda (che in un’offensiva conta più del carburante), ma potrebbero essere l’ennesima conferma della crudeltà dei reparti rimasti fedeli a Gheddafi.
Intanto la NATO intensifica i bombardamenti in aree di “campagna” e riduce notevolmente i colpi agli obbiettivi “strategici” situati in città (eccetto in zona Brega).
Insomma tutto mi fa supporre che questa non sia “la grande offensiva da tutti attesa” (Gharyan non è caduta), ma poco ci manchi.
Ed infatti Gheddafi è nervoso.