Ecco qual'è il problema
Una legge contro burqa e niqab ancora non c’è.
Ma se ieri, prima degli annunci, c’era una sparuta minoranza di individui che in Francia praticava o faceva praticare l’usanza certamente brutale di indossare il burqa o il niqab, oggi ci sono 80 facinorosi che minacciano un religioso, di cui avevo scritto ieri, che – impegnato nel dialogo interreligioso – si era dichiarato contro quell’uso (fonte).
Pensatela come volete ma questo è ciò che chiamo “radicalizzazione”.
Prevedo un altr’altra conseguenza: le donne a cui viene imposto il burqa o il niqab (credo proprio che siano la maggioranza) continueranno a metterlo, purtroppo, con la differenza che i loro aguzzini non le permetteranno più di frequentare i luoghi dove è proibito esibirlo. Le donne che scelgono di mettere burqa e niqab, invece, si faranno fare diverse multe e avvieranno l’ennesima campagna filowahhabita. Saremo costretti a lasciare che queste persone parlino di islamofobia.
Vedremo se ho ragione.
Hai ragione.
E’ quello che ho detto su un paio di blog (con altro nome da questo). Ci si concentra sull’oggetto e non su quello che ci sta dietro, ovvero la segregazione.
Secondo me sarebbe meglio assicurarsi che tutti sapessero dei propri diritti e a *tutti* fosse concesso di farli valere senza diventare matti. Dopotutto le donne che portano il burqa in Francia o in Italia hanno molte più possibilità di liberarsene che in Afganistan. Oppure si ammette implicitamente che non è così? Che la nostra è una società ingiusta dove è molto difficile far valere i propri diritti?