L'autorevole Boga e l'islam italiano sbai-style
La lettura di Magdi&Ebraismoedintorni (seguiti a ruota da una torma di bloggers) riguardo alla nascita del Comitato per l’islam italiano è affidata a un’importante firma del “Il Cittadino di Monza e Brianza“: Alessandra Boga.Nella sua illuminata analisi si dà ampio spazio ai punti di vista di una delle più rappresentative figure dell’islam italiano, Gamal Buchaib.
Il titolo del pezzo è: “Finalmente nasce una consulta islamica senza l’Ucoii” e già qui notiamo un grosso errore perché quello che è nato è un Comitato, non una Consulta
Leggendo l’incipit troviamo il secondo errore:
E bisogna dare atto che è stata la destra ad isolare l’Unione delle Comunità Islamiche in Italia, legata ai Fratelli Musulmani, che ha fatto fallire la prima Consulta voluta Ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu, per non aver voluto firmare la Carta dei Valori.
L’Ucoii è stata isolata, d’accordo, ma la Carta dei Valori della Cittadinanza e dell’integrazione l’ha approvata (qui e qui se non qui e qui)
Che poi materialmente non glie l’abbiano fatta firmare è un altro discorso.
Non ho intenzione di rifare tutta la storia, che trovate raccontata più o meno bene in questi post, basti qui ricordare che l’Ucoii fu messa all’angolo perché fu accusata di antisemitismo (qui un riassuntino) e perché da più parti a più riprese, fu accusata di essere l’emanazione dei Fratelli Musulmani e di Hamas in Italia.
Ciò che proprio l’Ucoii non firmò, non essendo convocata ne interpellata in merito, fu la “Dichiarazione di intenti per la federazione dell’islam italiano” cioè, in poche parole il Comitato in nuce (leggete i post che ho già segnalato).
Sia chiaro, non sono un ucoiiista, ma i puntini sulle i bisogna metterli.
Andiamo avanti. L’autorevole Boga ci spiega che, tuttavia, si poteva far meglio: nel Comitato ci sono il Giovane Pallavicini (descritto, oh cielo, come un estremista) e Paolo Branca, reo di aver criticato San Magdi tramite lettera aperta su Resetdoc (nel 2007 ci fu una grossa polemica davvero pretestuosa in merito. Qui il testo della lettera).
Dopo questo sfogo si passa a dar voce al nostro Buchaib per almeno due decine di righe.
Il pezzo finisce con le opinioni di – indovinate chi? – Suad Sbai che dice sostanzialmente: state tranquilli, li conosco tutti, sono tutti bravi e buoni.
La chiusa consiste di un mirabolante raddoppio di frase, una volta con e una volta senza virgolette, come segue:
Si tratta di”esponenti delle comunita’ di immigrati piu’ importanti e numerose nel paese, come quella marocchina, egiziana, algerina e pakistana. E’ giusto che siano i membri di queste comunita’ a decidere il futuro dei rapporti tra Stato e Islam perche’ meglio conoscono la tradizione dei musulmani che provengono dai loro paesi. Purtroppo in passato alcuni personaggi, aprendo un garage e autoproclamandosi imam, pensavano di avere in pugno tutti i musulmani d’Italia”. Ulteriore differenza con la precedente Consulta islamica è che esponenti delle comunita’ di immigrati piu’ importanti e numerose nel paese, come quella marocchina, egiziana, algerina e pakistana. E’ giusto che siano i membri di queste comunita’ a decidere il futuro dei rapporti tra Stato e Islam perche’ meglio conoscono la tradizione dei musulmani che provengono dai loro paesi. Purtroppo in passato alcuni personaggi, aprendo un garage e autoproclamandosi imam, pensavano di avere in pugno tutti i musulmani d’Italia”.
C’è proprio da fidarsi. Siamo a una svolta. Niente più garages, solo salotti.
p.s. Per chi volesse approfondire, documenti alla mano, l’argomento Stato italiano-Islam consiglio questa pagina che, nelle intenzioni dei suoi redattori, dovrebbe raccogliere tutta la giurisprudenza in merito.
https://in30secondi.altervista.org/2010/02/15/lautorevole-boga-e-lislam-italiano-sbai-style/Le destre e l'islamalessandra boga,comitato per l'islam italiano,ebraismoedintorni,gamal buchaib,Il Cittadino di Monza e Brianza,islam,islam italiano,italia,magdi cristiano allam,paolo branca,resetdoc,suad sbai,yahya sergio yahe pallavicini
C’è da chiedersi che diavolo ha fatto l’UCOII, di così tremendo. Da come ne parlano sembra l’intera dirigenza gli abbia stuprato la sorella, come minimo.
Visto che Hamza Piccardo commenta su questo blog lo si potrebbe chiedere a lui. Anzi la domanda è diretta: Hamza: qual’è la tua opinione in merito?
La mia è che, al di là delle suddivisioni ideologiche, vi sia una lotta per l’egemonia nella gestione degli “affari islamici” in Italia.
Piccardo come molti di questi “attori” (l’ho già accennato, non ricordo in quale post) è in pista da moltissimi anni.
Non ho seguito con continuità tutta la storia ma quando iniziai a occuparmi di “islam italiano”, all’inizio degli anni ’90, c’era una competizione su chi dovessero essere i referenti in merito alla preconizzata “intesa” fra Stato e musulmani.
La competizione non ha mai cessato di esistere e si è di volta in volta trasformata, anche a causa di eventi come l’11/9, il Fallacismo, l’Avvento di San Magdi, la Svolta a Destra di Sbai etc.
Da parte dello Stato italiano non c’è mai stata una politica seria che incrociasse il discorso cittadinanza/integrazione con quello di rappresentatività/trattativa per un’intesa con i musulmani italiani.
Perché c’è una bella differenza, anche numerica, fra musulmani in Italia (1.200.000 o più) e musulmani italiani (50.000 o poco più). E sospetto che molti cittadini italiani musulmani preferiscano gestire un accordo fra Stato e musulmani PRIMA che entri in vigore una legge sulla cittadinanza che, come primo effetto, avrebbe quello di “integrare” la famosa seconda generazione, ovvero dei veri e propri italiani ma GIOVANI e MUSULMANI.
Amato aveva subodorato la cosa e aveva istituito insieme alla Melandri una “Consulta giovanile per il pluralismo religioso e culturale“. Ovviamente, come tutto ciò che da 15 anni a questa parte con il centrosinistra, la cosa è rimasta incmpiuta: su di essa possiamo mettere un bel cartello con su scritto: buona intenzione.
Certo, mettere in mano QUALCOSA a dei GIOVANI assolutamente RAGIONEVOLI in Italia non si può assolutamente fare.
Bel pippone. Eh? Scusa le lungaggini.
pur se condivisibile, amche la questione dei “giovani” musulmani fa sorgere alcune domande, come per esempio: se diamo spazio ai giovani questi devono essere autonomi e consapevoli non “emanazione” di alcuni “esperti” di islam che danno loro spazio nel senso: parli quando lo dico io, come lo dico io, sei musulmano a modo mio, non devi fare politica ma occuparti solo di argomenti ludici e pure in modo superficiale…
sottolineo un altro passaggio della Sbai riportato nell’articolo di Boga:
“[nel comitato] ci sono solo musulmani moderati ed esperti”.
A parte la vaghezza del concetto di “moderati ed esperti”, è l’esclusivismo di quel “solo” che mi lascia basito…
D
in proposito hai letto il “Manifesto del Movimento dei Musulmani Moderati” (http://www.musulmanimoderati.com/index.php?option=com_content&view=article&id=1&Itemid=2)?
D
A me ha colpito la pagina degli aderenti. I musulmani moderati e liberali sono 235! Non uno di più né uno di meno… E poi il nome dell’associazione termina con “Italia (trattino) Europa”: vai a leggere da dove vengono gli aderenti e capisci tutto
tirato in ballo da Lorenzo non posso esimermi dai miei 30 secondi.
Ho detto e ribadito più volte che non voglio e non posso riconoscere nessuna legittimità a siffatti organismi (neanche la Consulta di Pisanu/Amato). Il fatto che l’Ucoii fosse presente attraverso il suo presidente non ha mai cambiato il mio parere e ho sempre votato contro quella partecipazione che si è rivelata una trappola neppure tanto ben congegnata ma nella quale l’Unione è caduta senza poter/saper far di meglio).
In una comunità che, come più volte fatto notare è acefala, composita e POLITICAMENTE DEBOLE, non vedo altro mezzo che andare verso una rappresentanza democratica, questo è il metodo che regge la nostra Costituzione e questo propongo e sostengo.
La corsa a occupare posizioni di potere (che briciole!) e di rendita non inficerà comunque lo sviluppo della comunità dei musulmani e delle musulmane di cittadinanza o cultura italiane che sta aumentando considerevolmente grazie all’impulso di un fenomeno di conversione vieppiù notevole e grazie allo sviluppo della prima generazione nata o cresciuta in questo nostro Paese.
Quanto ai compagni di merenda di Maroni e Mantovano, una volta li si chiamava (sindacalmente) “gialli”, nel senso di padronali e stavolta governativi. Hanno poco fiato e poca ragione… sabr, pazienza, perseveranza e resistenza.
Ecco come ti risponde Fouad Allam sul sole24ore: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Italia/2009/commenti-sole-24-ore/12-febbraio-2010/comitato-islam-italiano.shtml?uuid=967ac448-17a3-11df-98df-2ccd3ce8776b&DocRulesView=Libero
Parla di “nuovo approccio metodologico” e di Think tank… no comment anzi: penso che posterò qualcosa in merito.
Grazie a Lorenzo per la competenza e l’onestà intellettuale con cui tratta la materia.
ho letto l’articolo di fuad allam. quello che proprio non mi piace è la presenza dei non musulmani in un comitato per l’islam. anche nell’articolo – a parte la trita affermazione del fatto che nell’islam non esiste un organo di riferimento – è il paternalismo. sono convinta che i musulmani non siano “poverini” che devono essere aiutati ma una comunità adulta perfettamente in grado di gestirsi – e infatti fa delle richieste, e forse è proprio questo che da fastidio – e che come tale vada trattata. se non altro, da questo comitato si evince che alcuni personaggi come branca predicano bene ma razzolano male.
secondo me Fouad Allam si sta un po’ arrampicando sugli specchi per giustificare la sua presenza lì. e invece dovrebbe dire: “mi hanno chiamato, ci vado”, senza stare troppo a sofisticare…
Di questa nuova consulta, conosco solo il Dr Abdellah Redoune e posso dire con tanta franchezza ch’é abbastanza preparato a coprire questo ruolo poi gode della stima e il rispetto di tutti.
Ciao E.M., ritengo che ci siano altre persone preparate nel nuovo Comitato (altre proprio no, ma fa lo stesso). La questione è: il Comitato servirà a qualcosa? Non peggiorerà la situazione?
Ciao Lorenzo, normalmente la consulta dovrebbe instaurare i rapporti tra Stato e islam, visto che la comunità islamica comincia ad essere una realtà in questo paese. Poi questo comitato sara in grado di farlo o mino, bisogna dargli tempo, sperando nella buona intensione del ministro a portar a termine questo obiettivo.
Staremo a vedere. Siam qui per questo.