And justice for all
Secondo Associated Press:
When insurgents open fire in Marjah, an armoured vehicle wired up to powerful speakers blasts out country, heavy metal and rock music so loudly it can be heard up to two kilometres (one mile) away (fonte).
L’operazione scoraggerebbe le truppe nemiche:
“Taliban hate that music,” said the sergeant involved in covert psychological operations, or “psy ops”, in the area in Helmand province.
2 considerazioni:
- non mi sembra una grande strategia;
- nell’area di Marjah si combatte ancora.
Secondo Associated Press:
When insurgents open fire in Marjah, an armoured vehicle wired up to powerful speakers blasts out country, heavy metal and rock music so loudly it can be heard up to two kilometres (one mile) away (fonte).
L'operazione scoraggerebbe le truppe nemiche:
'Taliban hate that music,' said the sergeant involved...
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Avevo sentito interviste a soldati americani che dicevano che ascoltavano musica metal o rock durante gli attacchi (con carrarmati o elicotteri) anche in Iraq, ma più che altro per darsi la carica. Sulla scia della “cavalcata delle valchirie” wagneriana in Apocalipse now.
Ninent’altro che un’evoluzione delle trombe e tamburini di una volta (vi è ampia aneddotica sull’uso militare della musica per dare la carica e spaventare il nemico).
Chissà invece cosa succederebbe se nelle loro cariche i talebani si mettessero ad ascoltare il punk islamico che avevi segnalato tempo fa!
D
:D vedrai che fra 20 anni succede.
Pare che le forze italiane stiano sviluppando l’arma finale: Pupo + Emanuele Filiberto.
E che dire dell’Orchestra Bagutti, celeberrima formazione di liscio? Andrebbe subito assoldata.
Dal loro sito:
Album
Eravamo in 19
Descrizione:
Anno di pubblicazione: 2005
Contiene il brano omonimo “Eravamo in 19”, dedicato ai caduti di Nassirya, e divenuto uno dei più grandi successi nel mondo della musica da ballo.
Mi permetto di ricopiare il testo, davvero straordinario; la musica è al ritmo struggente di beguine.
(“Eravamo in 19” Orchestra Bagutti)
(Testo di R. Rocchetti)
Io avevo cieli azzurri
Nello sguardo e dentro al cuore
Con i sogni dei vent’anni
E il tuo sincero amore
Quel giorno son partito
In divisa da soldato
Con la fiamma e il tricolore
Ma non sono più tornato
Eravamo in 19 tutti quanti a Nassiriya
Per difendere la pace
E portar democrazia
Ma un giorno esplose il sole
per fanatica follia
E si spense la mia luce
E volò la l’anima mia
E si spense la mia luce
E volò l’anima mia
Qui davanti alla mia sposa
Avvolto dentro a una bandiera
La mia anima riposa
Per donare un’alba chiara
S’è inchinato il Presidente
Mentre suonano il silenzio
E l’applauso della gente
Sale in cielo fino a me.
Eravamo in 19 tutti quanti a Nassiriya
Per difendere la pace
E portar democrazia
Ma un giorni esplose il sole
Per fanatica follia
E si spense la mia luce
E volò l’anima mia.
E si spense la mia luce e volò l’anima mia
Nella sabbia sotto il sole
Un bel fiore nascerà
Con il sangue e col dolore
Per un nome: “libertà”
Con il sangue e col dolore
Per un nome :”libertà”
immagino che il protagonista di questa canzone non sia quello alla cui “compagna” (non sposa e non pacs-dico o altro) fu proibito di aprtecipare ai funerali di stato perché non ufficialmente imparentata con la vittima e dunque non ufficialmente vedova di guerra…
che tristezza…
D