Freedom House secerne il suo secondo Women’s Rights in the Middle East and North Africa (qui)

La notizia principale è che, nonostante “the study indicates that a substantial deficit in women’s rights persists”, la situazione dei diritti delle donne in Medio Oriente e Nordafrica dal 2004 al 2009 è migliorata.

Ovviamente il rapporto è da leggere: qui non si può e non si vuole farne un sunto.

Segnalo qualche dato che mi ha colpito.

I parametri sui quali è stata condotta la ricerca sono 5:

  1. nondiscrimination and access to justice
  2. autonomy, security, and freedom of the person
  3. economic rights and equal opportunity
  4. political rights and civic voice
  5. social and cultural rights

In ognuno di questi parametri l’Arabia Saudita è all’ultimo posto e la Tunisia al primo: vorrà dire qualcosa?

Altro dettaglio, non trascurabile.

I paesi presi in considerazione sono:

Algeria, Bahrain, Egypt, Iran, Iraq, Jordan, Kuwait, Lebanon, Libya, Morocco, Oman, Palestine (Palestinian Authority and Israeli Occupied Territories), Qatar, Saudi Arabia, Syria, Tunisia, United Arab Emirates, Yemen.

Ovvero: i paesi arabi più l’Iran (che fra l’altro nel primo rapporto non figurava) ma senza la Turchia né tantomeno Israele che, non so se ve lo ricordate, sta proprio in ciò che normalmente viene percepito come “Medio Oriente”.

Ha senso questa suddivisione? Secondo me no.

Lorenzo DeclichNumeri e favolealgeria,arabia saudita,bahrain,diritti umani,donne,egitto,emirati arabi uniti,freedom house,giordania,iran,iraq,israele,kuwait,libano,libia,marocco,oman,palestina,qatar,siria,tunisia,turchia,women's rights in the middle east and north africa,yemen
Freedom House secerne il suo secondo Women’s Rights in the Middle East and North Africa (qui) La notizia principale è che, nonostante 'the study indicates that a substantial deficit in women’s rights persists', la situazione dei diritti delle donne in Medio Oriente e Nordafrica dal 2004 al 2009 è migliorata. Ovviamente...